Chievo-Juve, quando Del Piero festeggiò così il suo compleanno - VIDEO
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Chievo-Juve, quando Del Piero festeggiò così il suo compleanno – VIDEO

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In occasione del match del Bentegodi del 9 novembre 2008, Del Piero si rese autore di una perla su punizione

L’Avvocato Gianni Agnelli era solito innamorarsi dei campioni che vestivano la maglia della Juve ed a molti di loro attribuiva un soprannome. Quel “Pinturicchio” con cui chiamava Alessandro Del Piero era uno degli esempi e, in tal caso, l’idea calzava a pennello con il genio dell’ex capitano della Juve. Estro, qualità, tecnica e traiettorie che andavano a comporre un’opera d’arte ogni qualvolta venivano effettuate da Del Piero, opere d’arte paragonabili alla genialità del pittore rinascimentale.

PARABOLA PERFETTA – Un esempio? Basta riavvolgere il nastro e tornare indietro al 9 novembre 2008. Nel giorno del suo 34° compleanno, infatti, Del Piero deliziò il pubblico presente allo stadio Bentegodi nel match contro il Chievo grazie ad una perla su calcio di punizione, davanti alla quale non si può far nient’altro se non inchinarsi. In quella domenica pomeriggio d’autunno, la Juventus di Cluadio Ranieri affrontava un Chievo in grave difficoltà e che, oltretutto, era reduce dal cambio d’allenatore, con Mimmo Di Carlo che aveva appena sostituito sulla panchina gialloblù Beppe Iachini: Del Piero, invece, stava vivendo una seconda giovinezza e decise di aprire le danze con il terzo gol consecutivo su punizione. Il primo, infatti, lo segnò nel turno precedente in casa contro la Roma, mentre l’altro risaliva a quattro giorni prima e precisamente al match del Santiago Bernabeu contro il Real Madrid, rete che, insieme all’altra, gli valse una storica standing ovation da parte dei tifosi madridisti al momento della sua uscita dal campo.

LA PARTITA – Per sbloccare un incontro chiuso e contro un avversario fisico, quindi, ci voleva un’invenzione, che in effetti scelse di comporre Pinturicchio a cinque minuti dallo scadere del primo tempo. Nella ripresa, invece, ci pensò Iaquinta a bissare il vantaggio, facendosi prima respingere il calcio di rigore da Sorrentino, ma insaccando poi lo 0-2 sulla ribattuta.

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