Conte, impara la lezione: forse il ristorante da cento euro non è roba per te

Conte sprofonda contro il Watford e rischia l’esonero dal Chelsea. Forse, il ristorante da cento euro, non è roba per lui…

Antonio Conte era congedato dalla Juve, nel 2014, con una frase antipatica. Rivolta all’operato della società: «Con 10 euro non si mangia in un ristorante da 100». Poi la storia lo ha contraddetto. Anzi, Allegri lo ha contraddetto, facendo sempre di necessità virtù, accettando ogni strategia di mercato della dirigenza. Sempre con gli stessi risultati: le vittorie. Tante, fra cui spiccano tre scudetti, ma anche due finali di Champions League giocate (nemmeno lontanamente sfiorate da Conte…). La Juve è diventata un ristorante stellato, stagione dopo stagione, aggiungendo ogni anno un tassello ad un mosaico straordinario. E Conte? Di lui non si può certo dire lo stesso. Con la Nazionale ha fatto benissimo, a dire il vero, ma non ha vinto. Con il Chelsea ha fatto benissimo al primo anno, vincendo la Premier League, ma la seconda stagione non è certamente in linea con la prima.

Le distanze dalla capolista Manchester City in campionato sono siderali. E in Champions League i blues non hanno certo brillato, finendo il girone eliminatorio dietro alla Roma (non proprio una corazzata, ecco). Ieri contro il Watford il Chelsea è affondato, dopo aver già rimediato una pessima figura in casa contro il Bournemouth. Eppure Abramovich, di soldi per il mercato, ne ha spesi eccome quest’anno: più di 200 milioni, per giocatori di enorme spessore come Morata, Rudiger, Bakayoko, Drinkwater, Giroud e Barkley. Ma tanto Conte non è mai contento. Un film già visto alla Juve. E adesso la domanda sorge spontanea: sicuri che Conte sia pronto per entrare in un ristorante da cento euro? Probabilmente no, ma meglio non dirglielo…