Settore Giovanile
Fernandes dopo il dito medio nel Derby: «Mi scuso, ho reagito agli insulti razzisti»
Brutto gesto del centrocampista olandese dopo il gol partita di Jakupovic. Fernandes fa il dito medio ai tifosi del Toro. Immediato il provvedimento della Juventus: l’olandese si scusa
Derby incandescente lo è stato, senza ombra di dubbio. Pressione altissima, adrenalina a mille e super colpo di scena finale: emozioni a profusione. Fin troppo. Perché, dopo il gol allo scadere di Jakupovic, il bianconero Fernandes perde completamente la testa.
Durante la scatenata esultanza Juve, l’olandese classe ’99 mostra il dito medio alla curva granata. Il gesto (inaccettabile) non passa inosservato e accende ulteriormente il fuoco di un match già prima ardente. Si segnalano, in tal senso, gli sputi e le bottigliette piovuti dalla tribuna torinista al momento dell’uscita dal campo di Del Sole.
In tutto questo la Juventus ha già preso provvedimenti nei confronti del giocatore, divenuto bianconero a gennaio, e forse non ancora pienamente sintonizzato con quello che è lo stile Juve. Leandro Fernandes, consequenzialmente, verrà pesantemente multato.
#Toro dannato, #Juve brava e fortunata. Ma gli sputi dalla tribuna al momento dell'uscita dal campo di #DelSole sono una vergogna per il calcio. E per un #Filadelfia da applausi.#ToroJuve #Primavera1TIM
— Paolo Pirisi (@PaoloPirisi) February 17, 2018
Fernandes si scusa e spiega: «Reazione agli insulti razzisti»
Sono poi arrivate, altrettanto puntualmente, le scuse del mediano bianconero, che ha fatto riferimento a presunti insulti razzisti rivolti nei suoi confronti. Così sulle sue Instagram Stories l’ex PSV: «Mi scuso per il mio gesto. Non volevo offendere il pubblico e tanto meno i tifosi del Torino. È stato un gesto di reazione agli insulti razzisti a alle offese contro mia madre che alcune persone mi hanno rivolto per tutta la partita. Ho sbagliato e devo imparare per il futuro a controllarmi, anche se a volte è difficile restare passivi e bisogna comunque combattere il razzismo insieme».