Bonucci è sicuro: «Juve in crisi dopo Berlino, nessuno si aiutava»

Dopo la vittoria del Milan a San Siro contro la Sampdoria, Leonardo Bonucci si dice soddisfatto di suoi progressi personali. E poi ci scappa quel paragone…

Una prestazione sufficiente, niente di eclatante, e un buon momento per il suo Milan: tanto è bastato per far perdere la testa a Leonardo Bonucci. Il centrale rossonero, vittima di una vertiginosa involuzione da quando si è trasferito a Milano, fa mea culpa per gli errori mediatici e si dice di nuovo al top, come quando giocava alla Juve.

Queste le parole di Leonardo Bonucci, dopo la vittoria con la Samp, a RMC Sport: «Quando siamo in campo ci divertiamo in entrambe le fasi, il campo parla da solo. Sono contento di quello che sto facendo, ho ritrovato fiducia in me stesso, mi sento un giocatore forte e importante come lo ero alla Juventus. Nei mesi iniziali sbagliavo a prendermi troppe responsabilità e sentirmi salvatore della patria. A calcio si gioca in undici, bisogna andare tutti nella stessa direzione, bisogna pensare prima a sé stessi e poi al bene della squadra».

Il difensore rossonero è però tornato sul suo passato anche ai microfoni di Radio 105. «Alla Juve dopo la finale persa a Berlino arrivò la crisi. Noi singoli non riuscivamo più ad aiutarci. É un po’ la stessa situazione che abbiamo avuto qui al Milan, è difficile mettere insieme tutte facce nuove».

Poi anche la stoccata indiretta ad Allegri: «Gattuso è il primo ad allenarsi. La carica e la grinta che mette è impressionante. Penso di non aver mai visto un tecnico come lui. Ci ha dato autostima e sicurezza. Nei momenti di crisi bisogna conoscersi l’uno l’altro per aiutarsi».

«Dopo che ti sei abituato a giocare in Champions è difficile fare un passo indietro. Però quello che mi ha convinto nel Milan è stato il progetto e quell’entusiasmo che ora abbiamo ritrovato. Siamo in corsa per due competizione, possiamo concludere bene la stagione».