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A tutto Chiellini: «Dopo il ritiro ancora Juve. Tottenham? Ci concederà qualcosa»
Il vice capitano della Juventus, a poche ora dalla partita più importante della stagione, si racconta in un’intervista a 360 gradi. Ecco le parole di Giorgio Chiellini
Campione, studente, padre. Giorgio Chiellini si è raccontato in un’intervista fiume a Il Giornale, vertendo sulle tre sfumature più importanti della sua vita. Voglia di migliorarsi, voglia di rimanere alla Juventus a vita e voglia di passare il turno contro il Tottenham: King Kong a tre cose da chiedere al proprio futuro. Dovute, poi, un paio di dichiarazioni sull’amico Buffon e sulla Nazionale. Ecco le sue parole, ordinate argomento per argomento.
FAMIGLIA – «In una vita a tremila all’ora mi aiuta a mantenere l’equilibrio. La cosa più difficile è proprio il tempo che togli alle persone a cui vuoi bene: perdi momenti che non recuperi. Com’è stato diventare padre? Ho provato un senso di pace. Anche se il primo anno ho perso tante di quelle notti».
SULLA LAUREA – «L’ho fatto per me. Era un mio progetto di vita fin dal liceo, quando non potevo certo sapere che avrei giocato a certi livelli. Ho voluto dimostrarmi che, se vuoi raggiungere un obiettivo, ci arrivi. Le nozioni acquisite non so se le userò, ma sono utili all’uomo. Messaggio ai giovani? Penso che tanti ragazzi, non solo della serie A, abbiano iniziato a capire l’importanza dello studio. E ora anche l’università aiuta gli sportivi con corsi ad hoc».
MIGLIORARSI – «È l’essenza del campione. Per stare a certi livelli devi avere questa voglia quotidiana, perché madre natura arriva fino a un certo punto. L’emblema sono i due alieni, Messi e Ronaldo, che hanno saputo anche cambiare il loro modo di giocare. Il turbante? Rappresenta quella cosa che ho dentro da sempre e mi fa stare in mezzo a campioni incredibili. Ognuno ha un ingrediente da mettere. Io non potrò mai essere Pjanic con il suo aroma delicato, ma lui non ci potrebbe essere senza Chiellini. La cosa più difficile è trovare la miscela perfetta. L’allenatore è stato bravo a scovarla».
TOTTENHAM-JUVE – «La Juventus deve fare la Juventus. Se facciamo la nostra partita, vinciamo. Il Tottenham è votato all’attacco, ha tanta qualità e concede qualcosa: non verranno all’arrembaggio ma le caratteristiche non le cambi in un giorno. Speriamo di aver più giocatori possibili per avere più armi a partita in corso. Sono in leggero vantaggio loro: hanno fatto due gol in casa nostra e qualcosa vorrà pur dire. Ma è tutto aperto e lo sanno anche loro. La nostra difesa sarà decisiva? Siamo più preparati, perché dopo l’andata li conosciamo un po’ di più. Davanti hanno quei quattro che non ti danno riferimenti. Kane è uno dei primi tre – quattro attaccanti al mondo. Andiamo a Londra con equilibrio, senza slogan. È sempre stata la nostra forza».
RINNOVO – «Lo faremo, prima pensiamo al campo. Sono in famiglia e do tutto me stesso. Dopo spero di dare una mano, in qualsiasi modo servirà. Sono fortunato a essere diventato parte della storia di questo club».
NAZIONALE – «C’è un vuoto nello stomaco, che non si è certo cancellato in questi mesi. La fortuna è essere troppo impegnati per pensarci. Ho parlato con Di Biagio. Si torna a Coverciano per senso di responsabilità».
BUFFON – «Il calcio è bello perché ne possono parlare tutti. Ritengo che la scelta di Gigi sia giusta. Non per dare un contentino, nessuno di noi ha bisogno di contentini. C’è un percorso graduale da fare. Non è che puoi cambiare tutto solo perché hai perso una partita. Da qui a giugno sarà così. Poi vedremo chi sarà il ct e ci saranno altre valutazioni da fare. Buffon mi lascerà la fascia da capitano? Personalmente spero che giochi il più possibile. Comunque sarà molto più grande il vuoto fuori dal campo che non dentro, non perché non sia bravo ma per tutto quello che abbiamo vissuto. Uno sguardo e ci capiamo».