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Lapo Elkann: «Da ragazzo ero considerato un problema, mi sentivo uno sfigato»
Lapo Elkann, ospite al convegno sulla dislessia a Torino, ha raccontato la sua difficile infanzia nel contesto scolastico e in quello familiare. Le sue parole
Al centro congressi del Santo Volto di Torino si è tenuto il Convegno nazionale “Sos Dislessia“, un incontro spalmato su due giorni incentrato, come intuibile, sulle problematiche recate dalla dislessia, specie in età infantile. Ospite speciale dell’evento è stato Lapo Elkann che ha affrontato il tema con grande trasporto e immedesimazione.
Ecco le sue parole: «Come tanti bambini, ho vissuto la scuola con grandissima difficoltà e infelicità a causa della dislessia, una condizione che, quando ero piccolo io, gli insegnanti non riconoscevano e potevano gestire con meno strumenti. Per via della mia dislessia sono stato percepito per quasi tutto il periodo scolastico come un ‘problema’. Sia dalla scuola, sia dalla famiglia. Una cosa che mi ha fatto sentire diverso fino a non tanti anni fa. Una sorte che credo accomuni un po’ tutti i dislessici. Sono stato bocciato due volte, sostenendo poi la maturità nello stesso anno di mia sorella, che ha due anni meno di me: non vi nascondo che mi sono sentito davvero uno sfigato».
Ma per Lapo la rivincita è arrivata presto: «Anche se devo dire che in tutto questo c’è un lato positivo: per reagire ho creato un mio mondo pieno di sogni e fantasia. Sviluppando una creatività ribelle e sognante che poi sono riuscito a far diventare un mestiere. Oggi posso dire di essere molto più contento che nella mia infanzia, anche se, senza dubbio, sono stato un privilegiato: avevo genitori che potevano permettersi le cure per la mia dislessia. Tra l’altro, io sono anche iper-iper-attivo. Credo occorra fare il possibile per aiutare chi ha disagi di questo tipo a superarli, spesso si tratta di persone con notevole grado di creatività e iperattività. Devono cambiare i parametri educativi».