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Allegri: «Sarà importante programmare il futuro con lucidità»
Al termine del match contro il Verona, Massimiliano Allegri ha analizzato tutta la stagione bianconera ed ha salutato per l’ultima volta Gigi Buffon
Vincitore del quarto scudetto consecutivo sulla panchina della Juventus, Massimiliano Allegri ha commentato ai microfoni di Sky Sport la stagione bianconera nel post-partita della sfida contro il Verona.
CHIAVE SCUDETTO – Questo è stato l’anno dell’orgoglio: avevamo bisogno di questo per arrivare alla fine. Abbiamo incontrato un avversario che domani potrà arrivare a 91 punti: complimenti sia a loro che alla Juventus, perché ha fatto una stagione importante ancora una volta. Non era semplice: ci sono anni in cui le cose vanno bene ed altri anno meno bene. Le due settimane cruciali sono state quelle prima di Napoli all’andata e quella dopo Napoli al ritorno: siamo partiti per Milano consci che loro un colpo l’avrebbero sbagliato e loro infatti l’hanno sbagliato a Firenze.
LUCIDITA‘ – Quando si vince si rischia di farsi prendere dalla foga, invece è giusto che sia io che la società ci confrontiamo per programmare il futuro perché bisogna continuare a vincere in Italia e fare una Champions importante: dovremo anche capire dove migliorare la rosa, anche se non sarà semplice. In società sono molto bravi a valutare i valori dei giocatori che entrano a far parte della rosa.
VACANZA – Ora ne ho un po’ bisogno, perché quest’anno è stato più faticoso a livello mentale.
PUNTI DI SVOLTA – Colpi di geni non ne ho avuti, ho sempre seguito il mio istinto. Contro il Napoli, invece, ho ragionato troppo ed ho subito gol al 92′ contro il Napoli: lì non ho seguito il mio istinto.
GIOVANI – E’ normale che Buffon e Lichtsteiner mancheranno perché hanno vinto sette scudetti di fila con la Juventus. Sono arrivati però dei ragazzi giovani ed intelligenti che sono molto migliorati rispetto all’inizio della stagione: tutti hanno bisogno di crescere e di giocare con continuità, mi riferisco a Rugani. Bernardeschi è stato una bellissima sorpresa: è migliorato a livello caratteriale e tecnico. Il cambio generazionale spaventa sempre, ma qui c’è una società dietro che è molto forte e quindi non corriamo nessun pericolo: ci vorrà come sempre sana follia ed incoscienza soprattutto nei momenti più difficili.
BUFFON – Mi sono commosso perché ha smesso il portiere che sia mai esistito nel calcio. In questi quattro anni gli ho visto fare parate incredibili e fare cose difficili in maniera semplice: anche quest’anno ha avuto un infortunio ma poi è tornato più forte di prima.
MERCATO – Dipenderà anche da chi vorrà rimanere. Rientrerà Pjaca e con lui davanti saremo forti: l’anno prossimo ad ogni modo sarà un’altra annata dove cambieremo spesso sistemazione tattica. Alla fine conterà come sempre il risultato finale.
GESTIONE RISORSE UMANE – Bisogna saper tirare fuori il meglio dei ragazzi: l’aspetto psicologico conta tantissimo, più di ogni altra cosa.