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Bonucci: «Alla Juve avevo lasciato il cuore. Lo sgabello? Una mia scelta» – VIDEO

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Il nuovo acquisto della Juventus si presenta davanti ai microfoni. Le parole di Leonardo Bonucci in conferenza stampa

Leonardo Bonucci è tornato alla Juventus, tra meraviglia e disappunto dei tifosi. Il centrale ha fatto clamorosamente rientro a Torino dopo l’altrettanto clamoroso trasferimento al Milan di soltanto un’estate fa. Oggi, ore 14.30, la conferenza stampa di presentazione dalla sala stampa dell’Allianz Stadium. Di seguito la trascrizione completa delle parole del difensore.

JUVE DA FUORI – Sicuramente la Juve l’ho sempre vista bene. Vince in Italia perché ha programmazione, giocatori e una grande società. Sono contento ed entusiasta di tornare. Voglio migliorarmi allenandomi con i migliori giocatori, io devo recuperare il tempo che ho passato fuori di qui. L’esperienza al Milan mi ha dato qualcosa a livello umano ma mi ha tolto a livello di vittorie. La risposta che devo dare è di sacrificio, senso di appartenenza e fame.

SCELTA RITORNO – Mi mancava casa: ogni viaggio ha un ritorno a casa. Ringrazio la Juvenuts, il mio agente e il Milan che mi hanno permesso di tornare. Quando si è raggiunto l’accordo è stato bello: ciascuno ha fatto le proprie valutazioni. Io sono un professionista, non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso di tornare.

ALLEGRI – Ci sono state delle discussioni che fanno parte del calcio. Durante l’anno ci sono stati tanti incontri durante premiazioni. Abbiamo avuto modo di chiarirci e ci siamo abbracciati e sorrisi. A Londra, in occasione della nomination in Top 11, gli ho dedicato il mio premio visto che Zidane aveva vinto quello da allenatore. Ora si guarda avanti insieme.

DECISIONE DI ANDARE VIA – Alcune cose mi hanno portato a prenderla. Ma ho capito che le decisioni di rabbia sono sbagliate. Grazie al presidente che mi ha permesso di tornare. In questi anni ho vissuto tante vicissitudini e la Juve mi è sempre stata vicina. Quando me ne sono andato ho abbracciato il presidente, forse mi sentivo che sarei tornato.

TIFOSI – Io li capisco e li rispetto. Sono sempre il primo ad andarli a ringraziare. L’emotività del finale della scorsa stagione mi ha portato a scegliere di lasciare la Juve perché con le emozioni che provavo non sarei stato me stesso. Ho preferito cambiare, ma quando in un posto lasci il cuore, la famiglia e la casa che frequenti tutti i giorni, tornare è quasi naturale. Nonostante avessi richieste da tutta Europa. Io accetto i fischi dei tifosi. Quelli degli avversari mi caricheranno, quelli dei miei tifosi dovrò tramutarli in applausi. La mia risposta dovrà essere sul campo perché sono un professionista. Se oggi mi si presentasse un’offerta per lasciare la Juve non ci penserai mai. In un anno sono cresciuto a livello umano: la Juventus per me è tutto.

ESULTANZA ALLO STADIUM – Sono un difensore e mi capita poche volte di fare gol. Quando vedo i giocatori che non esultano un po’ li critico, in quel momento difendi i tuoi colori. Spero di regalare ai tifosi nuove esultanze, però di gioia.

CAMBIAMENTO – L’importante è che la Juventus torni a vincere, con il campo tutto si sistema. La fascia al Milan? Ero il simbolo di un progetto andato male. Ora sono concentrato sulla Juve, qui mi sento a casa.

OBIETTIVI – L’obiettivo è quello di arrivare a Madrid. Vogliamo vincere tutte le partite e giocarci tutti i trofei. Alla Juventus è per forza così.

GENESI TRATTATIVA – Il mio agente ha giocatori che giocano alla Juventus. C’è stata una chiacchierata con il direttore e da lì è nato tutto. Il Milan si stava guardando intorno e la mia volontà era quella di tornare.

RABBIA PRE ADDIO – Erano successe una serie di cose, tra cui la discussione col mister. Non mi sentivo bene e ho preferito fare quella scelta.

CR7 – Viste le precedenti annate avere Ronaldo dalla nostra parte è un’ottima cosa. Qualora dovessimo affrontare il Real non partiremo 1-0 per loro. Allenarsi con lui è fantastico: non tralascia nulla ed è sempre concentrato. Ci permette di alzare il livello anche in Europa. Ma tutti i giocatori sono molto forti: la concorrenza sarà stimolante.

ESPERIENZA MILAN – In quest’anno ho conosciuto Gattuso che secondo me è una grandissima persona. È lui che ha risollevato a novembre le sorti del Milan. Io torno con un bagaglio importante a livello umano. Sono cresciuto e ho stretto ancora di più il rapporto con la mia famiglia. Il progetto negativo è sotto gli occhi di tutti: noi cercavamo di isolarci ma ora bisogna guardare avanti.

SOCIAL – Queste cose non hanno un tempo. Hashtag #FINOALLAFINE? Fosse per me lo metterei domani. Io sono juventino da quando sono nato. Speriamo di poterlo mettere molto presto perché significherebbe che siano tornati a remare tutti nella stessa direzione.

SGABELLO – Questa è la mia rovina… (ride ndr). Ora è arrivato il momento di sfatare questo tabù. Io avevo il mio posto a sedere in mezzo alle persone. Solo che non riuscivo a stare lì perché vivo la partita visceralmente. Allora mi ero spostato avanti, solo che una persona era venuta da me a reclamare il posto. Quindi mi ero messo in piedi ma poi, essendo stanco, ho deciso di prendere quello sgabello di mia sponte.

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