“Juventus. La mia storia, la tua storia”. Il libro di Stefano Orofino
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“Juventus. La mia storia, la tua storia”. Il libro di Stefano Orofino

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Stefano Orofino lo si ricorda per la partecipazione al programma “Rischiatutto” condotto da Fabio Fazio. Un tuffo nel passato di quella che fu la trasmissione per eccellenza di Mike Bongiorno

Intervistato in esclusiva da Antonio Paolino, Stefano Orofino, l’ex campione di “Rischiatutto”, celebre per aver gridato «Forza Juve!» dopo aver vinto 130 mila euro grazie al noto programma, ci presenta il suo nuovo libro “Juventus. La mia storia, la tua storia”.

Come il mitico Mike anche il prof. Orofino tifa Juventus.

«In effetti sono due passioni che si intrecciano nella mia infanzia, quella per la Juventus e quella per i quiz di Mike Bongiorno, che poi era grande tifoso della Vecchia Signora. Fin da bambino, quindi sognavo di partecipare a un quiz di Mike, portando come materia specifica la storia della Juventus. Quando nel 2016 si è aperto il casting per il remake della trasmissione, condotta da Fabio Fazio, mi sono buttato a capofitto in quest’avventura, che avevo sognato a 18 anni, ma mai avrei immaginato si potesse verificare a 42, quando ormai ero tranquillo nel mio ruolo di insegnante di filosofia e storia».

Come si diventa juventini?

«Ci sono tanti modi. Ovviamente conta molto il fatto che la Juventus è una squadra vincente, sempre ai primi posti della classifica: si risulta scandalizzati in quei pochi anni nei quali in classifica le chiudono davanti cinque-sei squadre. Nel mio caso, però, molto ha determinato l’appartenenza familiare (la Juve è la squadra per cui tifano tutti nella mia famiglia), ma anche il fatto che la Passione per il calcio nacque in me durante i mondiali del 1982, vinti dall’Italia con sei juventini titolari, e anche autori di 9 gol su 12 nella manifestazione che laureò l’Italia Campione del mondo. E inoltre il portiere, Zoff, un monumento, era il capitano di quella nazionale».

Lei divenne campione assoluto della prima edizione del nuovo Rischiatutto rispondendo proprio a domande sulla storia della Juventus. Si ricorda quale furono quelle che la consacrarono davanti a milioni di italiani?

«Penso che le risposte che abbiano più impressionato il pubblico siano quelle date nel casting, trasmesso su RaiTre, soprattutto quella sul numero di reti realizzate dal primo capocannoniere juventino della storia della serie A, che il secondo anno consecutivo in cui raggiunse tale risultato – sto parlando di Borel II, stagione 1933-34 – realizzò in campionato 32 gol. Sul foglio che aveva chi poneva le domande c’era scritto 31 gol. Io mi dichiarai sicuro che fossero 32 (è un dato che conosco dagli anni Ottanta, perché in tutti i libri di storia della Juve che ho letto ho trovato 32 gol), e di lì a poco controllarono e mi diedero ragione. Inoltre il famoso gol di Del Piero all’88° in Juve-Fiorentina 3-2 stagione 1994-95, che riconobbi solo a vedere le immagini dello stadio, prima che il filmato partisse».

Lei è anche professore, ma nel tempo libero scrive libri. L’ultimo narra i ricordi più nascosti del suo legame con i colori bianconeri.

«Sì, avendo approfondito gli studi universitari di filosofia – sono dottore di ricerca in questa disciplina, oltre che insegnante – ho scritto tre libri di filosofia, su autori dell’Ottocento e del Novecento, e ho anche tradotto in italiano degli inediti del filosofo che conosco meglio, il Tedesco Theodor W. Adorno. Ma fin da quando avevo sedici-diciassette anni avevo coltivato l’idea di scrivere un libro sulla mia prima e inalterata passione sportiva: la Juventus e la sua storia.

Ci parli del libro “Juventus. La mia storia, la tua storia”.

Ora vedo realizzarsi quest’altro sogno adolescenziale, con la pubblicazione del libro “Juventus. La mia storia, la tua storia”, un lavoro a cui sono stato spinto anche dal Responsabile dello Juventus Museum, ormai un amico per me, Marco Albano, al quale avevo parlato di questo progetto, e che mi ha dato molto consigli nella stesura del testo. Il libro racconta la storia della Juventus dalla fondazione al 2018, ma parla anche di alcuni momenti topici della mia vita da tifoso bianconero».

Lo definirei quasi un atto d’amore per i colori bianconeri.

«D’amore e di difesa della Juventus contro tutte le accuse che le vengono rivolte da sempre, solo dei luoghi comuni, se si analizza la vera storia del calcio italiano nei dettagli, e con precisione. Mi onora il fatto che la prefazione del libro sia stata scritta da un grande come Darwin Pastorin, il primo scrittore e giornalista che mi ha fatto notare il profondo legame che c’è, nella società occidentale, dal XX secolo in poi, fra calcio, letteratura e politica».

Non ci resta quindi che leggere il libro:

 

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