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Moise Kean cresce a vista d’occhio, ora Allegri gli chiede equilibrio
Moise Kean è sotto i riflettori da qualche giorno per i gol e le prestazioni con la Juventus e l’Italia: ora il giusto equilibrio comportamentale
Sono settimane calde per Moise Kean che, dalle pochissime opportunità nella prima parte stagione, è passato alle luci della ribalta dimostrando sia con la maglia della Juve che con quella della Nazionale, di saper reggere eccome le pressioni a suon di gol.
Allegri però prova a spegnere l’incendio provocato dalle prestazioni del ragazzo classe 2000, o quantomeno ad attenuarne le fiamme che divampano costantemente.
La gestione dei comportamenti
«Sul campo bisogna avere un comportamento corretto: con l’Udinese fece un colpo di tacco che non mi piacque per niente». Così Max Allegri in conferenza stampa ha chiarito alcuni fraintendimenti post Cagliari-Juve facendo capire il vero focus delle sue parole e quelle di Bonucci: il comportamento sul campo. A volte un po’ sopra le righe dunque secondo l’allenatore toscano che lavora assieme a staff e compagni per migliorare il talento a disposizione consapevoli delle incredibili potenzialità del 18 bianconero. «Per diventare un grande giocatore, come tutti i giovani, deve acquisire un livello mentale molto alto che gli permetta di stare 10 o 15 anni alla Juventus». Il controller è in mano a Moise, che sta crescendo, migliorando e maturando: se saprà gestirsi diventerà un calciatore mondiale. D’altronde la fame e la propensione per il gol parlano da sole.