Demiral, che paradosso: più minuti con la Turchia che con la Juve

Demiral, che paradosso: più minuti con la Turchia che con la Juve. Eroe in patria, coi bianconeri poco più che una comparsa

In patria, e a onor del vero anche sui social, viene trattato alla stregua di un eroe: Merih Demiral, il muro turco che non si scalfisce. Per intenderci uno capace di salvataggi come questo, o di chiusure come questa, che ha trascinato la sua selezione sino alla qualificazione aritmetica ad Euro 2020 in un girone tutt’altro che banale. Una sorta di duro dell’area imprescindibile per la difesa della Turchia: da quando veste bianconero 5 su 5 da titolare per un totale di 450 minuti giocati, tutti ad altissimo livello.

Da attore protagonista a comparsa

Ma l’attore protagonista della sua selezione, si ritrova poco più che comparsa alla Juve. In un contesto di certo ultra-competitivo (più di quanto lo sia la Nazionale di Günes), l’ex Sassuolo ha collezionato sin qui una sola presenza, disastrosa contro il Verona. 90′ che sono andati di traverso a Maurizio Sarri che da quel momento non gli ha più fatto vedere il campo, lasciandolo scivolare in fondo alle gerarchie bianconere e preferendogli all’occorrenza Rugani. Da potenziale ‘nuovo Montero‘, soprannome che gli avevano affibbiato i social, a oggetto semi-misterioso il passo è breve.

Gennaio?

Sopratutto quando aspettative troppo alte devono far fronte all’età acerba di un ragazzo classe ’98 alla sua prima esperienza in un top club. Merih ora aspetta la sua nuova occasione: sul prato dello Stadium o altrove. Gli osservatori di Arsenal e Manchester United prendevano appunti ad Istanbul, durante l’ultima partita della Turchia. Poi c’è quel vecchio ma sempre attuale discorso col Milan… tutto alla fine sarà deciso come sempre negli uffici della Continassa. Osare, aspettare o passare: dipenderà da valutazioni (come quella sui tempi di recupero di Chiellini) e contingenze. Non ultima la possibilità di mettere a bilancio una robusta plusvalenza.