PUNTO A CAPO - Juve, in Champions serve un segnale. Anzi, due
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PUNTO A CAPO – Juve, in Champions serve un segnale. Anzi, due

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Stasera è un primo bivio stagionale contro un’avversaria di livello. La Juve deve dare un segnale, proprio come Ronaldo

I tempi sono maturi, è arrivato il momento di dare un segnale forte, deciso e inequivocabile. Stasera, penultima del girone di Champions, la Juve deve ritrovare quella fiducia e quella brillantezza viste solo a tratti nell’ultimo mese, per conquistare un primo posto del Gruppo D fondamentale per gli ottavi e per la fiducia. L’Atletico Madrid è l’avversario giusto per mettere alla prova le ambizioni di una Juve che non può nascondersi, e punta decisa la finale. L’altro segnale lo deve dare il numero 7, pronto a riprendersi la Juve dopo aver dominato con la maglia del Portogallo.

Sedici giorni fa aveva abbandonato lo Stadium di corsa, infuriato dopo la sostituzione contro il Milan, stasera vuole riconquistarlo e confermare il trend fatale contro i Colchoneros: con la tripletta costata l’eliminazione spagnola dell’anno scorso Ronaldo ha segnato 25 reti in 34 incroci contro l’Atletico Madrid, sua vittima preferita dopo il Siviglia. Simeone prova a sviare: «Lo abbiamo sempre sofferto, ma non sarà Atletico contro Ronaldo». Ma ha ragione: Sarri può contare anche su Higuain, Dybala (probabilmente dalla panchina) e una rosa decisamente più profonda di quella biancorossa. Per arrivare in fondo in questa Champions ci sarà bisogno di tutti, e soprattutto del numero 7.

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