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Bernardeschi e Can in affanno, Dybala cambia la gara: l’analisi tattica
Nonostante la mole di occasioni create, la Juve ha sbagliato troppo senza palla. E il Sassuolo ha punito. L’analisi tattica del match
Si ferma la Juve davanti ad un buon Sassuolo. L’analisi tattica del match, finito 2-2.
Problemi nel pressing
Soprattutto nel primo tempo, la Juve ha sbagliato troppo senza palla. Il 4213 del Sassuolo ha palleggiato benissimo, disordinando alla grande la pressione avversaria. Locatelli e Magnanelli hanno giocato molto vicini tra loro, associandosi con grande efficacia e mandando fuori giri i tentativi di pressione avversaria. I neroverdi sono stai bravi ad allungare gli avversari, in tanti modi diversi: i movimenti a venire incontro di Caputo, per esempio, hanno creato molti problemi. Inoltre, il Sassuolo ha fatto girare palla velocemente sul lato debole, con Sandro e Cuadrado spesso isolati contro ali e terzini che si sovrapponevano. Il primo gol ben esprime la poca reattività della Juve.
Le difficoltà di Bernardeschi e Can
Oltre ai problemi nella pressione, diversi giocatori hanno dato troppo poco in fase di palleggio. Can è stato schierato nella posizione di Matuidi (la Juve a sinistra attacca più sul lungo e fraseggia meno sul breve), ma il tedesco ha dato poco con la palla. Inoltre, contando che il Sassuolo, che attaccando con tanti uomini lasciava diversi spazi in ripartenza, Bernardeschi ha commesso troppi errori tecnici, anche in campo aperto. Non è un caso che questi siano stati i primi cambi di Sarri. Da segnalare invece il grande sacrificio di Bentancur: al netto di qualche errore nell’ultimo passaggio, ha dato un grande apporto difensivo quando nel secondo tempo il Sassuolo ripartiva, in costante supporto di Cuadrado.
Dybala cambia la partita
Se nelle precedenti gare la Juve non ha tradotto la mole di gioco in effettiva pericolosità, va detto che contro il Sassuolo si è creato molto. Soprattutto dopo l’ingresso di Dybala. Con Ronaldo e Higuain in campo, la Joya si faceva trovare costantemente nel mezzo spazio destro per dare un raccordo. Al contrario, con l’ingresso di Ramsey, Dybala è partito da più defilato. Quando Ronaldo e Higuain non danno l’intensità che ci si augura (e Bernardeschi sbaglia tanto in zona di rifinitura), l’impressione è che oggi la Juve non possa rinunciare alla creatività di Paulo Dybala. Soprattutto con l’indisponibilità di Douglas Costa, l’argentino è la pedina che muove le carte.