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Gilardino: «Non siamo robot, fa piacere presa di posizione del Coni»
Gilardino: «Non siamo robot, fa piacere presa di posizione del Coni». L’allenatore della Pro Vercelli dice la sua sulla sospensione del calcio italiano
Alberto Gilardino, attuale allenatore della Pro Vercelli, è stato intervistato da Repubblica. La società piemontese, che milita nel Girone A di Serie C, aveva deciso di sospendere la propria attività prima che arrivasse la presa di posizione del Coni.
STOP IMMEDIATO – «Il nostro presidente, Massimo Secondo, ha convocato per una riunione me, il mio staff e tutta la squadra. Ci ha spiegato di voler sospendere tutta l’attività sportiva, allenamenti compresi, fino alla fine dell’emergenza. Quella giovanile era già stata fermata. Il presidente gestisce case di riposo, vive in prima persona il dramma che sta colpendo i nostri anziani, per cui il coronavirus è un vero problema. Queste persone sono il target della sua attività, per questo forse ha sentito un fortissimo senso di responsabilità. Che lo ha spinto a prendere una decisione drastica, quando ancora nessuno aveva segnali che si sarebbe fermato lo sport».
LA SCELTA – «Non siamo robot. Né io, né i giocatori. Dopo averlo ascoltato ci siamo allineati, condividendone le motivazioni. Il calcio è un veicolo di comunicazione, ma è importante comunicare il messaggio giusto. Dopo aver parlato col presidente il sentimento è stato fortemente condiviso all’interno del gruppo, ho sentito tutti i giocatori e tutti abbiamo pensato che non fosse il caso di continuare. Eravamo pronti a subirne le conseguenze. Ma poi è arrivata la presa di posizione del Coni, che ci fa piacere»
LA SALUTE DEI GIOCATORI – «Anche se chi incontri ha fatto il termoscanner, a volte potresti incontrare un caso asintomatico: non ci sono certezze e garanzie per nessuno. Da noi nessuno ha avuto febbre, solo qualche dipendente, ma è già guarito, per fortuna non c’entrava nulla col virus».