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Michele Negroni (Gli Autogol): «Una volta ebbi paura che Buffon si arrabbiasse…» – ESCLUSIVA
Michele Negroni, voce del trio ‘Gli Autogol’, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Juventus News 24. Le sue dichiarazioni
Classe 1987, nativo di Pavia. Imitatore, youtuber, speaker radiofonico: questo l’identikit di Michele Negroni la cui voce, insieme a quella di Alessandro Iraci e Alessandro “Rollo” Trolli, compone il trio de ‘Gli Autogol’. Da Allegri a Conte, passando per Chiellini, Buffon, Nedved, Buffa, Zanetti e Moratti: sono solo alcuni, questi, i personaggi del mondo calcistico imitati da loro, con le milioni di views nei loro video di Youtube a rendere seguiti e apprezzati dal pubblico tutti i loro contenuti. Michele, di fede juventina, è rimasto legato ai colori bianconeri fin da quando era piccolo e – nell’intervista in esclusiva a Juventus News 24 – ha raccontato alcuni momenti importanti che creano un filo indissolubile con la Vecchia Signora.
Come stai trascorrendo questi giorni di isolamento?
«Gli Autogol sono divisi in questi giorni, ognuno a casa propria. Stiamo comunque cercando di realizzare un po’ di intrattenimento nonostante il calcio sia fermo, optando per altri contenuti. Dalle dirette live su Instagram con i vari calciatori a format più generalisti per intrattenere la gente che è a casa e farla sorridere».
Il Coronavirus ha fermato anche il calcio. Ti manca la Serie A e, in particolar modo, le partite della Juve?
«Il calcio manca tanto assolutamente, così come le partite della Juve. In questo momento, però, va messo in secondo piano rispetto a problemi ben più gravi: deve accodarsi a quella che è la situazione generale nel nostro Paese. Passare un week-end a casa senza partite ti fa venire un po’ di nostalgia, quando addirittura alcune volte si giocava quasi ogni giorno. Speriamo di tornare al più presto alla normalità».
C’è un momento, della storia juventina, che ti è rimasto particolarmente impresso e ti ha avvicinato ai colori bianconeri?
«Il primo che mi viene in mente è l’addio di Del Piero: è stato forse uno dei momenti più emozionanti. Io sono un classe ’87, ho iniziato a sostenere la Juve fin da piccolo quando c’era lui per cui è stato come un compagno di vita. Quello è stato un momento indimenticabile. Tra le fotografie più emozionanti, poi, metto anche il primo Scudetto alla Juventus vinto da Del Piero nell’era Lippi e il primo titolo di Conte nel 2011/2012. Mi ha fatto innamorare molto nuovamente, tant’è che in quella stagione avevamo iniziato a fare le sue imitazioni che andavano molto bene. Quell’annata la ricordo con grande piacere».
La vostra arte delle imitazioni si è legata molto all’ambiente Juve con tanti divertenti siparietti. Quale aneddotto ricordi, ad esempio, dall’incontro con Allegri?
«Ci siamo incontrati più volte con lui. L’avevamo incontrato alla Domenica Sportiva, in cui noi avevamo uno spazio nella trasmissione. Era sempre molto simpatico nelle sue risposte. Quando l’abbiamo visto dal vivo è stato bellissimo perché io parlavo con la sua voce, lui rispondeva, è stato umile e divertente. Ci riconosceva, si fermava a parlare con noi: non è scontato vedere l’allenatore della Juve dialogare con dei ragazzi giovani. A lui sono molto legato visto che, facendo la sua imitazione, ero molto coinvolto. Le due finali di Champions League e Cardiff con lui hanno suggellato due stagioni indimenticabili».
Dal simpatico momento con l’ex allenatore bianconero al capitano Giorgio Chiellini, un altro dei vostri cavalli di battaglia. Che cosa vi ha raccontato il difensore nel dietro le quinte?
«La prima cosa che ci ha colpito di Giorgio è la grande intelligenza: lo vedi subito, parlando emerge molto questo aspetto. È una persona molto semplice, umile, che ci ha fatto una grande impressione. Con lui puoi parlare veramente di tutto: è bello trascorrere del tempo insieme a lui chiacchierando non solo a sfondo calcistico».
Dalla difesa il raggio d’azione retrocede fino alla porta, con la figura di Gianluigi Buffon. Quale momento speciale avete vissuto insieme al portiere della Juve?
«Abbiamo avuto il piacere e l’onore di incontrarlo due anni fa. È stato un bellissimo momento, in cui l’abbiamo un po’ bersagliato con le nostre imitazioni e avevamo paura anche che si potesse arrabbiare ed era comprensabile… Si è dimostrato molto simpatico e autoironico, nonostante sia il miglior portiere della storia. Ha una personalità importante: conosceva le nostre imitazioni, ci rideva su e non è da tutti».
Durante il video insieme a Buffon, egli stesso ha rivelato come all’interno dello spogliatoio siate molto apprezzati. Che effetto vi ha fatto ricevere questo attestato di stima?
«La prima volta che capimmo di essere apprezzati dal mondo Juve fu nell’anno con Conte, perché ci dissero che ci seguiva quando ancora eravamo a Radio Ticino Pavia. È stata una grande emozione. Proprio un feedback di persona lo abbiamo avuto con Chiellini nell’estate del 2015, dopo la prima stagione di Allegri. Abbiamo visto lui e Barzagli che si divertivano con l’imitazione di Allegri e non eravamo abituati a quello, perché iniziavamo ad essere conosciuti da poco. Nello spogliatoio ci hanno raccontato che guardavano tutti i nostri video, quindi ci abbiamo messo un po’ a realizzare cosa stava accadendo».
C’è qualche segreto, magari, legato ad un’imitazione che non ha sortito l’effetto sperato o non è stata apprezzata dal diretto interessato?
«Non tutte le imitazioni hanno lo stesso successo, perché tu provi a farne una ma magari la voce non è uguale oppure non viene apprezzato come lo caratterizzi. Alla fine è il pubblico che sceglie quali diventano tormentoni. Dall’altra parte abbiamo avuto la fortuna di imitare tutti personaggi autoironici, che si sono divertiti con le nostre imitazioni. Questo è quello che ci facevano vedere a noi, poi magari ci odiavano ma non penso (ride ndr)… Ripensando ai vari giocatori imitati, siamo stati fortunati ed è un bel segno che il mondo del calcio si lasci prendere in giro».
Si ringrazia Michele Negroni de ‘Gli Autogol’ per la disponibilità e la cortesia mostrate in questa intervista