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A casa con la Juve: le parole di Bernardeschi e Francesca Michielin – VIDEO
Nuovo appuntamento del format “A casa con la Juve”: gli ospiti di giornata sono Federico Bernardeschi e Francesca Michielin – VIDEO
Torna il format “A casa con la Juve”, che nelle scorse settimane ha ospitato vari giocatori bianconeri. Nell’appuntamento del 30 marzo, alle ore 15:00, ci saranno Federico Bernardeschi e la cantante Francesca Michielin. Ecco le loro parole e le risposte alle domande.
BERNARDESCHI – «Io sto molto bene, ma un po’ sofferente perchè questa situazione ci ha portato lontani da quello che facevamo. Bisogna restare a casa e abbiamo l’opportunità di goderci le nostre famiglie».
MICHIELIN – «Io sono di Bassano del Grappa, ma quando è successo tutto ero qui a Milano e sono rimasto qui. E’ una casa d’appoggio ma va bene così. Il mio album ha 11 tracce con 11 collaborazioni, ed ho quasi pensato di fare una copertina con un campo da calcio. Quando mia madre ha saputo che dovevo fare questa cosa insieme a Bernardeschi, mi ha detto di restare tranquilla e non emozionarmi».
BERNARDESCHI A MICHIELIN – «Io ti stimo sia come persona umana che viene prima del personaggio e di tutto il resto, e poi anche come artista. Hai una voce magnifica e volevo dirtelo di persona».
PASSATEMPO – «Racconto i miei, sicuramente un po’ di allenamento fa bene perchè ti aiuta a scaricare e non pensare. Ti devo garantire che più ti alleni e più lo vuoi fare, un buon passatempo».
QUELLA VOLTA CHE BERNARDESCHI – «Ho danzato con i Masai? Sì, in un Safari in Africa, è stato un momento toccante. Mi hanno portato dentro la loro cultura, davvero toccante e bellissimo da parte mia».
PIANTO DI GIOIA – «Per la nascita di mia figlia. Io non ne parlo spesso, devo dire che quell’emozione è talmente grande che faccio fatica quasi ad esprimerla. Quando ho sentito il suo pianto per la prima volta, è come se mi si fosse aperto tutto il cuore. Da lì ho pianto, è stata l’emozione più forte di tutta la mia vita. Da quel momento in poi ho capito che avrei dovuto proteggerla. E ogni giorno che la vedo, è così».
PARTENZA PALLA AL PIEDE E… – «Dovrebbe essere quella, io sentivo qual “Dai Fede”, come se lo sentissi. E’ stato davvero una cosa trascinata che veniva da tutto l’ambiente, e poi è andata come è andata, 3-0 e passaggio del turno».
MICHIELIN – «Mi tremavano le gambe prima di salire sul palco? L’ultima volta, avevo ragione, era sul palco dell’Ariston con Levante ed ero agitatissima. Quando ho incontrato Alonso? Io ho scritto un brano dedicato a lui, ma non lo conoscevo di persona. Quando sono andato a vedere il GP in Austria, un suo collaboratore me lo ha presentato e mi ha fatto cantare la canzone per lui. Mi sono sgolato per la Juve? Doveva essere Juve-Inter di dicembre 2017, praticamente ho metà famiglia juventina e metà interista. Mio cugino è interista e siamo andati allo stadio, lui era in crisi ed io urlavo come una pazza, dall’inno alla fine. Poi è finita 0-0 ed io ho perso la voce, ed il giorno dopo dovevo registrare. Per fortuna è finita in pareggio per il bene della famiglia».
TRE CAMPIONI DEL PASSATO JUVE CON CUI AVRESTI VOLUTO GIOCARE – «Boniperti, Roberto Baggio e Zinedine Zidane».
SCHERZO – «Io prima avevo una casa con delle vetrate che dava sul giardino. Stavamo guardando a casa un film horror con degli amici. Io faccio finta di andare in bagno, prendeno un coltello. Mi vesto di nero con una calza in testa ed esco, ho cominciato a bussare con il coltello e non potete capire cosa è successo».
CON CHI PRENDERESTI UN CAFFÈ – «Personaggio storico? Con Nelson Mandela. Sportivo ma non calciatore? Roger Federer perchè per me è una leggenda, per stile, eleganza, umanità, per tutto quello che ha fatto a livello sportivo ed umano. Attore o attrice? Angelina Jolie. Cantante? Jimi Hendrix. Una band? Nirvana. Personaggio della TV? Maria De Filippi, ma con voi (Zuliani e Zambruno) lo prendo sempre il caffè; io sono a casa vostra sareste voi a dovermi offrire un caffè. Comico? Roberto Benigni. Leggenda Juve? Con l’Avvocato Agnelli».
CONCERTI QUANDO GIOCA LA JUVE – «Una tragedia. Una volta ero in Sicilia e giocava la Juve all’orario del soundcheck. Una volta c’era una gara alle 18, ho fatto mettere sullo schermo la partita anzichè le grafiche. Faccio così di solito».
CHIAMATA JUVE – «Come ho reagito? Ho reagito bene. E ci credo».
PIATTO PREFERITO – «Non lo mangio quasi mai, perchè non posso, ma è la cacio e pepe. Posso solo gustarmelo nella testa».
MICHIELIN A BERNARDESCHI – «Devo farti i complimenti. Mio padre mi prende in giro perchè quando finiscono le partite della Juve io faccio un’analisi psicologica della Juve e parlo sempre super bene di te perchè sei una persona e un atleto molto discreto e lo apprezzo tanto».