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Sconcerti: «Chiudere la stagione sarà complicato. La ripresa…»
Mario Sconcerti, giornalista, analizza la situazione del calcio italiano a fronte dell’emergenza Coronavirus. Le sue parole
Il giornalista Mario Sconcerti ha parlato ai microfoni di Tmw Radio della situazione del calcio italiano e della sua possibile evoluzione a fronte dell’emergenza Coronavirus.
ANNULLAMENTO CAMPIONATO – «Tutte le cose che abbiamo in mano fanno pensare a questa soluzione. Non perché la malattia durerà così a lungo, ma perché riprendere un campionato dopo quasi due mesi di stop è complesso. Chiuderlo dentro la stagione è molto complicato. Ci saranno regioni che riapriranno prima di altre. Sento squadre che vogliono tornare ad allenarsi dopo Pasqua, ma ora ci sono regole molto precise e chiare. Credo che si possa arrivare ad una ripresa solo a fine giugno. Oggi si pensa ad una ripresa graduale per tutti, ma non sarà così».
RIPRESA – «Ci sono delle leggi. Finché c’è l’emergenza, non ci si allena e non si gioca. La priorità è la salute. Per riaccendere un’epidemia basta un caso. Facciamo fatica a capire che la riapertura non sarà totale e immediata. In Cina ci sono state riaperture parziali. Dovremo aspettare la fine dell’epidemia. Se si può, si deve riprendere. È vero, il calcio italiano ha dimostrato di essere molto fragile, ma non si può tornare a giocare se il Governo non lo consente. I calendari devono essere fatti quando non ci sono più malati. Le coppe? La Uefa credo possa reggere il danno della non ripresa, così come la Fifa. Prima pensiamo a guarire. E non credo che i giocatori siano così vogliosi di tornare a giocare, in queste condizioni. Il pensare già al dopo temo stia riportando la gente in strada».