Ulivieri: «Protocollo molto rigido, giusto che il calcio provi a ripartire»
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Ulivieri: «Protocollo molto rigido, giusto che il calcio provi a ripartire»

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Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori, ha parlato dell’attuale situazione legata all’emergenza Coronavirus

Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori, ha parlato ai microfoni di TMW Radio dell’attuale situazione legata all’emergenza Coronavirus, il protocollo FIGC e altre tematiche strettamente correlate.

RIPRESA – «Giusto che il calcio provi a ripartire, per rispetto dei lavoratori. Se le fabbriche riaprono, vedremo come e quando, sarebbe ingiusto: chi fa parte di questo mondo ha molte più tutele. Anche l’azienda calcio ha questo dovere, la disponibilità da parte di tutti c’è ma dovremo vedere se ci saranno le condizioni».

PROTOCOLLO – «Molto rigido, cerca la tutela della salute di chi lavora: calciatori, collaboratori, magazzinieri, medici… Tutti i partecipanti all’evento sportivo. Questo mi sembra giusto, non vedo errori in questo pensiero. Ci saranno da fare dei sacrifici da parte dei protagonisti, dovranno fare un circolo chiuso, una volta verificato che siano sani. Io lo condivido. Ci sono tanti controlli e cose da fare, se i costi saranno accessibili per tutti ci si riuscirà. Il sistema deve fare i suoi conti e sostenere le leghe che sono in difficoltà: bisogna farlo tutti, perché ci sono promozioni e retrocessioni varie, va messo in movimento tutto il sistema, e se c’è un comparto da sostenere è bene che sia così».

INCONTRO SPADAFORA – «La disponibilità di riprendere gli allenamenti penso ci sia, e credo che non si arriverà ad una decisione definitiva. Bisognerà vedere cosa succede intorno a noi, sarà il Governo a dover dare il via».

SOLUZIONE – «Il discorso di allungare i campionati era nato anche da FIFA e UEFA, addirittura arrivando al 31 dicembre e poi ripartire con l’anno calcistico seguente basato su quello solare. Poi però hanno consegnato altre date. La federazione farà i suoi tentativi, chiaramente sarà tutto da concertare con il Governo».

RIPRESA SEPARATA – «Probabilmente andrà fatta una ripresa separata, poi bisogna avere la volontà di chiudere i tornei e che ci sia una classifica determinata dal merito sportivo, non si può pensare di trovarsi a giocarsela a briscola o estrarre un numero come qualcuno ha proposto. Mi garba poco, non è attuabile. Dobbiamo vivere nella speranza di concludere i campionati e se c’è da dilazionare da lega a lega, facciamolo».

FEDERAZIONI – «Sì ma la pallavolo sta tornando indietro sui suoi passi, sento arrivarmi queste voci. Forse si sono accorti che si è trattato di una decisione affrettata. Il calcio ha delle particolarità, ma so che altre federazioni stanno ripensando a certe scelte».

CALCIO COME BASKET – «No, io dico che basket, rugby e pallavolo dovevano seguire l’esempio del calcio. La FIGC non ha preso decisioni diverse, ha detto di voler fare ogni tentativo possibile per portare in fondo il campionato. Poi decideranno gli esperti di salute pubblica con il Governo, ma è stata data questa disponibilità e mi sembra un discorso serio».

CONTRATTI – «Sono casi particolari. Per fare un nome, Petagna va in scadenza dal 30 giugno con la SPAL, e poi sarebbe del Napoli. Penso ci sarà da sedersi intorno a un tavolo».

TAMPONI – «Sono tutti a carico dell’azienda. Per questo in B e C hanno dei problemi a sostenere certi costi. Oltretutto ci sono visite particolari, e una serie di controlli vari: giustamente sono grosse spese, e il sistema dovrà cercare di assorbirle. Serve più mutualità: chi ha di più sostenga chi ha di meno».

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