Dottor Francesco Landi a RBN: «Favorevole alla ripresa, il calcio può essere un traino»
Francesco Landi, uno dei medici in prima linea nell’emergenza Coronavirus, parla a Radio Bianconera dell’emergenza
Il dottor Francesco Landi, in prima linea durante l’emergenza Coronavirus, parla a Radio Bianconera.
CORONAVIRUS – «Quando ho visto le prime tac polmonari ho realizzato e ho capito che non era un’influenza. Su questo dobbiamo ragionare, probabilmente con un pizzico di apertura in più. Dobbiamo essere molto chiari, rigidi e precisi e non possiamo pensare che il lockdown duri all’infinito, altrimenti se non siamo morti di Covid moriremo di fare».
CONVIVENZA CON IL VIRUS – «Ho ragionato tantissimo. Abbiamo degli esempi che sono ad esempio quelli dei supermercati, nei quali la gente è andata e che hanno lavorato, anche durante il picco di casi. Dobbiamo essere ossessivi-compulsivi con il lavaggio delle mani. E ovviamente con la mascherina».
CALCIO – «Come medico e consigliere di sport e salute, nella misura sono favorevole alla ripresa. Può essere il traino per la riapertura per tante attività che non sono necessariamente ludiche. Dobbiamo trovare strategie per ripartire. Il documento presentato dalla Figc è un protocollo che ha una buona partenza. Prima di ripensare al campionato dobbiamo pensare agli allenamenti. Non siamo stati tutti isolati singolarmente ma per famiglie. La famiglia Juventus, la famiglia Milan e così via devono creare un cluster che può essere di 20 giocatori più allenatori e staff, che facciano il tampone, le visite mediche, le immunologie. Serve che siano al momento sani, non possiamo escludere i calciatori che hanno avuto la malattia. Non possiamo pensare che Dybala non giochi più».
TAMPONI – «Il tampone serve perché queste persone non si possono allenare con la mascherina e distanziati. Se io invece lavoro in una situazione in cui posso mantenere due metri di distanza dai miei colleghi, da sano sto con la mascherina e in distanziamento e non ho bisogno del tampone. Chi ha bisogno del tampone, ora, sono i vecchietti nelle case di riposo. Io ho una grande proposta: Ronaldo, Dybala e tutti quanti, al tampone che fanno ne regalano 10 o 20 ai vecchietti nelle strutture residenziali».