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Amauri: «Andrei ancora alla Juve, è il sogno di molti giocatori»
Amauri, ex attaccante bianconero, racconta la sua carriera e parla del passaggio dal Palermo alla Juve. Le sue parole
Ospite di Sky Sport, Amauri ha ricordato i suoi anni in bianconero, parlando della prima esperienza alla Juve e della seconda, nel primo anno di Conte.
CARRIERA – «Sono stati degli anni fantastici. Ho avuto una continuità dal 2005 in poi. A Palermo sono riuscito a fare delle cose che mi riuscivano solamente in allenamento. Coronare la carriera giocando con la Juve, è una soddisfazione. Tutti i giocatori brasiliani sono arrivati da grandi squadre, io sono arrivato sconosciuto senza un curriculum. Ringrazierò sempre il Napoli, che mi ha dato questa possibilità di realizzare il mio sogno. I primi anni sono stati difficili».
JUVE – «Lo rifarei ancora. Sono arrivato nel momento sbagliato. L’anno dopo c’è stato un problema di società, mancava un po’ tutto. La Juve è una grande squadra, una squadra dove molti vorrebbero andare. Lo rifarei di nuovo. Dal 2009 al 2011, quando la Juve è arrivata settima in classifica, i bianconeri non avevano la società che hanno oggi, l’organizzazione che c’è adesso. Purtroppo in quell’epoca era così, altri hanno avuto la possibilità di rimanere e vincere».
CONTE – «Piacevo a Conte ma l’allenatore magari non aveva l’appoggio della società. Marotta aveva scelto i suoi giocatori e io non avevo l’occasione di giocare. Non sono andato al Marsiglia e poi loro mi hanno messo fuori rosa».
TORINO – «Dalla Juve al Torino? Quando sono arrivato al Torino il primo giorno era il caos totale. La gente mormorava fuori e alla fine dell’allenamento i capi ultras volevano parlare con me. Io sono andato senza nessun problema e mi hanno detto: “Non sei benvenuto qua”. Poi ho parlato con loro e non ho mai più avuto un problema. Ho vissuto davvero bene».
ARRIVO ALLA JUVE – «Ero l’attaccante del momento, sono stato ricevuto bene. Ho fatto coppia con Del Piero, ho fatto molto bene, abbiamo fatto partite incredibili. Il primo anno è stato molto buono».