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LAVAGNA TATTICA – Cosa Sarri ha cambiato nella Juve
La Juve di Sarri alza molto meno la palla rispetto al passato. I dati mostrano come i bianconeri cerchino di più il gioco corto
La Juve di Sarri non è stata un progetto tecnico che ha funzionato in toto. Si sono viste difficoltà ricorrenti nella stagione, come la discontinuità nel pressing e le lacune nel palleggio offensivo, con un possesso spesso sterile e improduttivo. La palla non girava sempre velocemente e c’era uno scarso smarcamento che impediva di attaccare la profondità. Tant’è che Sarri si è spesso lamentato della difficoltà di convincere i giocatori a fare un palleggio a pochi tocchi.
Analizzando i numeri, si vede comunque come la Juve abbia provato a fare un calcio diverso rispetto agli anni precedenti. Con Allegri, infatti, i bianconeri utilizzavano molto i cambi di gioco e i cross, si alzava molto di più il pallone (infatti le distanze tra i giocatori erano molto ampie). Al contrario, oggi la Juve cerca di attuare un insistito e prolungato palleggio corto, con tante combinazioni sul breve. L’intera squadra è raccolta in pochi metri, al contrario del passato.
Un esempio qui.
I dati sono significativi. La Juve è la terz’ultima formazione della Serie A per passaggi lunghi a partita, 48 (solo Napoli e Sassuolo ne fanno di meno). I bianconeri sono anche la seconda squadra per passaggi corti ogni 90′, 529.
Con Allegri, i numeri erano molto diversi. La Juve effettuava ben 61 passaggi lunghi a partita e faceva 473 passaggi corti ogni 90′. Già solo osservare questi numeri mostra come la Vecchia Signora abbia provato ad effettuare un calcio diverso, più orientato sul dominio del possesso. Per quanto molte cose non abbiano funzionato e ci siano da acquistare profili più funzionali, è profondamente sbagliato dire che sia stata una squadra identica a quella del passato, senza alcuna differenza. La Juve ha infatti giocato in modo praticamente opposto rispetto al passato, il problema è che non sempre è riuscita a farlo con la giusta efficacia.