LAVAGNA TATTICA - In quale posizione giocherà Arthur alla Juve
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LAVAGNA TATTICA – In quale posizione giocherà Arthur Melo

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Nella prima amichevole con la Juve, Arthur Melo ha giocato davanti alla difesa. Quale è la posizione giusta per il talento brasiliano?

DNA Barcellona

Arthur Melo è stato uno dei primi acquisti della Juve, giocatore estremamente tecnico che sembrava cucito su misura per Sarri. L’allenatore è cambiato, però il brasiliano resta una pedina determinante per rendere i bianconeri una squadra più dominante nel palleggio. Nonostante la nazionalità brasiliana, Arhtur Melo sembra quasi un centrocampista spagnolo: non a caso, era visto come l’erede di Xavi e Iniesta, proprio perché pareva incarnare al 100% la filosofia Barcellona. Il suo gioco è infatti caratterizzato da costante movimento, passaggi corti a velocità supersonica, pochi tocchi e continua associatività con i compagni vicino a lui.

In Spagna ha giocato soprattutto come mezzala di possesso: rispetto a quei giocatori tecnici che rimangono abbastanza statici al centro, Arthur svaria molto in orizzontale. Forma tanti triangoli con i compagni ed ha sempre l’intelligenza tattica nel fare movimenti che favoriscono la manovra. Quando il vertice basso è marcato, per esempio, si abbassa in supporto per aiutarlo, con continue rotazioni posizionali. Insomma, non è solo un giocatore pulitissimo tecnicamente: è anche un calciatore che si muove bene sul rettangolo di gioco, che sa fare la scelta giusta.

Dove può giocare alla Juve

Fino a qualche mese fa, la sua posizione più logica sembrava quella di vertice basso per essenzialmente due motivi. Prima di tutto, perché nella scorsa stagione la Juve ha avuto mezzali abbastanza imprecise nel gioco corto e nel palleggio a pochi tocchi. Arthur Melo avrebbe dato quindi molta più qualità nella metà campo avversaria, con la palla in grado di girare molto più velocemente rispetto alla sterile manovra vista con Sarri. Inoltre, la presenza di Bentancur davanti alla difesa sembra in grado di rendere la Juve più corta: l’uruguagio è sempre preciso e tempestivo nell’aggredire in avanti e nell’essere posizionato bene a palla persa. Al contrario, Pjanic era spesso fiacco e bloccato, di conseguenza la Juve si faceva spesso trovare lunga.

udinese juve benta accorcia 3

Un esempio qui, accorcia quasi nell’area rivale.

Inoltre, Arthur sembra molto complementare con l’uruguagio. Il principale difetto di Bentancur è che va in difficoltà negli smarcamenti, non sa liberarsi bene dell’avversario quando ha l’uomo addosso (tende anzi a fare diversi errori tecnici quando è costretto a giocare sotto pressione). La presenza di Melo sarebbe stata quindi molto utile come “aiuto regista”, per avere un giocatore che in avvio di azione si abbassa per supportarlo e migliorare così l’uscita del pallone.

Perché Bentancur può servire più alto

Tuttavia, nella prima amichevole Pirlo ha schierato Arthur Melo davanti alla difesa, lasciando intendere che si sta pensando soprattutto al brasiliano come vertice basso. Questa mossa sembra avere una ragione soprattutto difensiva, motivata da quello che succede davanti al brasiliano. La Juve, infatti, ha una squadra che possiede nel pressing offensivo uno dei principali handicap, è stato uno degli aspetti su cui Sarri ha più faticato ad incidere.  La Juve ha punte con scarsa indole difensiva, caratteristica che né Suarez, né Dzeko cambierebbero molto. 

Proprio per questo motivo, sembra necessario alzare il raggio d’azione di Bentancur, giocatore che ha numeri record tanto nei contrasti quanto nelle azioni di pressione. Ciò consentirebbe di compensare la poca intensità delle punte, con l’uruguagio che sarebbe uno dei giocatori più avanzati nel primo pressing. Ciò era avvenuto per esempio in Juve-Milan, era il sudamericano che andava ad aggredire Romagnoli quando i rossoneri costruivano da dietro.

juve bentancur

L’aggressività di Bentancur. Si alzava sempre su Romagnoli e consentiva di recuperare palla in avanti.

Per quanto Arthur abbia una buona intensità nella riaggressione, è necessaria una mezzala dalle grandi doti quantitative per rendere più efficace il pressing della Juve. Alla luce delle caratteristiche delle punte, sembra necessario spostare l’uruguagio in avanti per migliorare la fase di non possesso.

 

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