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LAVAGNA TATTICA – Come Danilo si sta rilanciando nella Juve di Pirlo
Danilo sta facendo bene come terzo di difesa nella Juve di Pirlo. Ha qualità che servono
Cosa vuole fare Pirlo
In queste partite, abbiamo ormai imparato a conoscere lo scaglionamento della Juventus di Pirlo. I bianconeri si difendono con un 4-4-2 che diventa un 3-2-5 quando la Vecchia Signora è in fase di possesso. Il terzino sinistro (Alex Sandro) sale a dare ampiezza, mentre quello destro (Danilo) rimane bloccato e diventa il terzo difensore di destra. E’ un sistema tattico molto simile all’Italia di Mancini, un’altra squadra che difende a 4 e imposta con un 3-2-5/3-2-4-1.
Nella slide sopra, si vede chiaramente lo scaglionamento della Juventus. Lo scopo è quello di occupare in avanti tutti e 5 i corridoi verticali, ci devono sempre essere riferimenti tanto in ampiezza quanto centralmente. Va da sé che, con così tanti uomini sopra la linea della palla, la riconquista deve funzionare bene. Altrimenti il rischio è quello di patire le pene dell’inferno su ogni palla persa.
Danilo al Manchester City
Nelle ultime stagioni, Danilo ha avuto un’evoluzione abbastanza specifica. E’ stato molto influenzato dal calcio di Guardiola. Rispetto al terzino super propositivo del Porto, è diventato un giocatore più bloccato, una risorsa più nel palleggio che non nella rifinitura. Si tratta infatti di un laterale che ama entrare dentro al campo e che spesso ricopre una posizione molto stretta. Guardiola, d’altronde, ha sempre adottato terzini capaci di stringersi e giocare in mezzo, da Lahm ai “finti terzini” del Manchester City.
Già con Sarri abbiamo visto un Danilo che, a differenza di un Cuadrado sempre largo, entrava parecchio dentro al campo. Tant’è che a volte sembrava una mezzala più che un laterale. E’ ormai diventato un calciatore che preferisce agire tra le linee che non limitarsi a pestare la linea di fondo: forma sempre rotazioni molto interessanti con i compagni.
Un esempio qui. Dybala si apre a destra, Danilo gioca dentro al campo.
Pirlo sembra essere consapevole di questo, visto che – fin dalla prima amichevole contro il Novara – ha deciso di impiegarlo come terzo di difesa, dove può far vedere le sue migliori qualità. Prima di tutto, una grande pulizia tecnica che lo rende una pedina estremamente affidabile nel palleggio e nella costruzione arretrata (anche questa è un’eredità di Guardiola). Tocca una mole di palloni elevatissima, basti pensare che contro la Sampdoria ha sfiorato i 100 passaggi a partita.
Inoltre, è abituato a un calcio di riaggressione, visto che il Manchester City è una squadra che cerca di recuperare immediatamente il pallone una volta che l’ha perso. Di conseguenza, secondo Pirlo può aiutare le transizioni difensive della Juve, situazioni di gioco che l’allenatore non si stanca mai di sottolineare: secondo lui, per un top club è efficace saper recuperare velocemente palla. Sono quindi necessari giocatori abituati a pensare in un certo modo.
Il suo ruolo nella Juve di Pirlo
Considerando che in questi ultimi giorni di mercato potrebbe arrivare Chiesa, difficilmente Danilo giocherà stabilmente come esterno destro: ha davanti a sé giocatori che offrono più garanzie, e inoltre negli ultimi metri gli manca un po’ di spunto offensivo. Il sistema di Pirlo ha infatti bisogno di quinti incisivi negli ultimi metri, che sappiano saltare l’uomo e creare superiorità numerica.
Verosimilmente, si alternerà con De Ligt come terzo di difesa sul lato destra. Il brasiliano ha tutte le qualità per rendersi utile nel sistema che ha in mente Pirlo, poiché porta intensità in transizione negativa e qualità nel palleggio.
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