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LAVAGNA TATTICA – Perché Arthur Melo sarà decisivo per la Juve di Pirlo
Nei pochi minuti giocati in Roma-Juve, Arthur Melo ha dimostrato di essere un giocatore di categoria superiore. Sarà decisivo per Pirlo
I problemi di Roma-Juve
Come abbiamo scritto nei giorni precedenti, la Juve ha avuto tanti problemi tattici a Roma. Il possesso palla è stato infatti assai problematico: come spiegato da Pirlo in conferenza stampa, l’idea era di fare un gioco super verticale, con Morata e Ronaldo che dovevano costantemente aggredire la profondità e allungare così la linea difensiva giallorossa.
Il problema è che la Roma ha pressato molto bene in avanti, coprendo la palla con efficacia. Di conseguenza, sono mancate le situazioni di palla scoperta. La Juve non è riuscita né a consolidare il possesso, né a trovare l’uomo libero alle spalle del centrocampo avversario. Si sono visti tanti lanci da dietro che sono finiti nel vuoto, con la Roma che è riuscita a recuperare palla con grande facilità.
Uno dei molti lanci da dietro di Danilo. La Roma copre bene palla, con marcature individuali sui giocatori della Juve.
I bianconeri hanno quindi incontrato parecchie difficoltà nell’arrivare alle punte.
Le difficoltà del centrocampo
La coppia di mediani, Rabiot e McKennie, hanno sofferto molto il contesto della partita. La Juve ha faticato a servire i propri centrocampisti, costantemente marcati da Pellegrini e Veretout (tempestivi nell’accorciare su di loro). I due mediani della Juve sono andati in affanno nel gioco sotto pressione: si sono smarcati male e hanno commesso diverse imprecisioni tecniche.
Qui per esempio McKennie perde un brutto pallone.
I centrocampisti bianconeri non sono quindi riusciti ad aiutare in modo significativo l’uscita dal basso. Anzi, la loro imprecisione ha generato tanti palloni persi che hanno portato a pericolose ripartenza rivali.
Va ricordato che il 3-2-5 della Juve non è un modulo semplice da sostenere, perché si hanno tanti giocatori sotto la linea della palla. Il rischio è quello di concedere buchi e rischiare ogni volta che l’avversario recupera il possesso, di conseguenza la transizione difensiva deve funzionare bene. Non ci si può permettere di perdere troppi palloni, va anzi gestito il possesso con frequenza e costanza. Ogni errore tecnico può portare a problemi nelle ripartenze avversarie.
D’altronde, è esattamente ciò che è successo nel match con la Roma: nel calcio, le varie fasi sono legate, una squadra che è lunga quando attacca avrà problemi quando poi si difende. Si è visto con chiarezza all’Olimpico, dove la Juve ha perso tanti palloni che hanno provocato pericolose transizioni.
La Roma ha così avuto tanto spazio centrale in ripartenza, con le conduzioni di Mkhitaryan che hanno seminato il panico.
Cosa porta Arthur Melo
Non è un caso che siano bastati gli innesti di Arthur Melo e Rodrigo Bentancur per cambiare la partita. Nonostante la Juventus fosse con l’uomo in meno è riuscita a gestire con molta più tranquillità e facilità il possesso, con il pressing giallorosso che è stato superato molto più agevolmente.
In particolare, il talento brasiliano – a lungo paragonato a Xavi – ha portato quello che manca totalmente a Rabiot e McKennie: ossia, la protezione della palla, con un uso straordinario del corpo. Il suo controllo orientato inganna sempre l’avversario e porta vantaggi alla manovra.
La Juve ha iniziato così a gestire molto più facilmente il possesso (e quindi a concedere meno ripartenze). Considerando che Pirlo vuole fare un calcio di dominio, le qualità del brasiliano sono irrinunciabili, poiché sono quelle che permettono ai bianconeri di avere il controllo del pallone. Inoltre, l’ex Barcellona si muove bene anche senza palla, è sempre posizionato bene in transizione negativa per riaggredire immediatamente l’avversario. Dalla sua esplosione passa molto del destino della Juve di Pirlo.
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