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«L’avvocato Agnelli disse questo a mio padre»: il racconto di Piccinini
Il papà di Sandro Piccinini, Alberto, è stato un grande centrocampista della Juventus negli anni ’50: ecco il suo ricordo
Sandro Piccinini, in esclusiva ai nostri microfoni, ha raccontato alcuni aneddoti del papà Alberto, centrocampista della Juve negli anni ’50.
PICCININI – «In quel periodo il presidente della Juventus era l’avvocato Agnelli e lui ricordava quella Juve dei primi anni ’50 come la più bella di sempre, anche come qualità del gioco. Mio papà era molto fiero di questo. Poi c’era questa famosa mediana Mari, Parola Piccinini che tutti ricordano come l’asse portante di quella Juve. Poi c’era il giovane Boniperti che lui in pratica tenne a battesimo e c’era il grande orgoglio nella squadra in cui tutti volevano giocare. Mio padre che era nato a Roma ha dovuto lottare un po’ in provincia prima di poter affermarsi, nella Salernitana di Gipo Viani fece il salto. Quando arrivò alla Juve capì di essere arrivato al top e furono gli anni più belli della sua carriera. Poi lui commise un errore, lo ammetteva lui stesso. Per una questione economica accettò il contratto con il Milan e lasciò la Juve. Al tempo la Juve aveva questo principio pagava meno di Milan e Inter, perché il giocatore doveva essere già orgoglioso di vestire quella maglia e dunque disposto a guadagnare anche meno. L’Avvocato glielo disse: “Vedrà che si pentirà”. Dopo due anni al Milan, dove si trovò malissimo, mio papà incontrò l’Avvocato e gli disse che aveva ragione».
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