Jugovic: «Juve, puoi vincere la Champions: vi spiego cosa manca»
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Jugovic: «Juve, puoi vincere la Champions: vi spiego cosa manca»

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L’ex centrocampista della Juventus Vladimir Jugovic ha parlato della sua Juve e delle differenze con la squadra attuale

Vladimir Jugovic, eroe bianconero con la Champions League vinta nel ’96, ha parlato alla Gazzetta dello Sport, dicendo la sua sulla Juventus.

ALLENATORE – «Se cambi, non è facile iniziare forte: ci vuole tempo, la rosa è ancora in costruzione e ci sono anche alcuni giovani. In ogni caso, sono fiducioso. E sposo l’idea di dare fiducia a un ragazzo come Andrea, uno che ha fatto la storia bianconera. Posso pensare che abbiano fatto questa scelta per dare una svolta e tracciare una linea divisoria con le gestioni precedenti: è una novità intrigante, credo lo sia anche per i tifosi».

FAVORITE IN EUROPA – «Faccio fatica a individuare una padrona assoluta, questa sarà una Champions molto particolare e non escludo delle sorprese. Poi certo: da ex della Juventus, spero di vederla trionfare».

COSA E’ MANCATO – «La mentalità: la nostra squadra era sicura di vincere, entravamo in campo sapendo di avere un qualcosa in più di tutti. E spesso, non ce n’era per nessuno. Il nostro gruppo era certo di farcela, uscivamo dagli spogliatoi convinti di portare a casa la partita. Quella convinzione fu determinante per i nostri risultati: c’era assoluta fiducia, sia in noi calciatori che nell’ambiente in generale. Nell’Europa che conta, d’altronde, è così: se non sei convinto al 100%, vai a casa. Per questo, contro l’Ajax nel 1996, non sbagliai quel rigore».

CENTROCAMPO – «Ho sentito per la poca esperienza, per il fatto che alcuni giocatori siano ancora giovani. Parlano di Bentancur, un classe ’97: ha 23 anni, un’età che non posso più considerare “verde”. Poi ognuno ha i propri gusti e non mi va, essendo un ex, di giudicare il singolo: se la società ha scelto certi uomini, vuol dire che li considerava, e li considera tuttora, forti. Da Juventus».

SERIE A – «Sarà un campionato appassionante, finalmente: prima non c’era storia, il divertimento era pressoché nullo con una Juve dominante dal 2012, ma quest’anno sarà diverso. Il Milan sta sorprendendo, l’Inter è forte e le altre ci sono. Da amante di questo sport, penso sia bello vedere un torneo combattuto e non deciso già a dicembre/gennaio».

CR7 E IBRA DECISIVI – «Ma sa cosa le dico? Non è assolutamente una bella notizia. Nessun dubbio, e ci mancherebbe, sul valore di questi campioni, ma se un 35enne e un 39enne fanno ancora la differenza, beh… significa che le nuove generazioni sono in ritardo. Non è un buon segno per i giovani, ai quali consiglio di dare di più. Ai miei tempi c’era una competizione incredibile per lo scudetto e le italiane raggiungevano le finali europee. Il calcio è cambiato: all’epoca Cristiano e Zlatan sarebbero stati dei top, al pari di molti altri…».

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