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Chiellini: «La Juve c’è ed è unita. Stiamo dando tutti noi stessi»
Giorgio Chiellini parla dopo la conquista della Supercoppa Italiana con la Juve. Le parole del difensore a Juventus TV
Dopo aver alzato la Supercoppa con la Juve, Giorgio Chiellini ha parlato ai microfoni di Juventus TV. Le sue parole.
VITTORIA – «Ci tenevamo tanto, innanzitutto perché è una coppa, quest’anno ne abbiamo regalate anche troppe. Ancora di più dopo domenica, uno cerca di isolarsi il più possibile. Eravamo feriti per la prestazione, sentire anche tante persone che ci danno per morti troppo presto ci hanno dato qualcosa in più, ci ha unito ancora di più. Abbiamo fatto la partita dal primo minuto, l’abbiamo comandata. Siamo stati bravi, fortunati, loro potevano pareggiarla alla fine, ma credo che sia una vittoria meritata. Ci godiamo questa coppa. Deve essere un punto di partenza. Abbiamo tanto da dare. Abbiamo un girone in campionato, la Coppa Italia a cui teniamo, la Champions ci penseremo da metà febbraio. La squadra c’è, è unita».
SCUDETTO – «Non è facile, ci proviamo, stiamo dando tutti noi stessi. Per il decimo anno consecutivo, alzare un trofeo è un grande orgoglio e vogliamo vincere ancora, crescere. Ma c’è un buon mix e speriamo di avere continuità. Abbiamo avuto un po’ di problemini, tra covid e infortuni. Io sono il primo ad esser stato fuori tanto. Ma quando siamo tutti insieme e diamo continuità, la squadra riesce sempre a tenere fuori qualcosa».
BATTAGLIA – «Sentivo tanta stanchezza innanzitutto da domenica. Tanti doloretti. Però quando arrivano certe partite inizi a trovare quel qualcosa in più, perché le finali, le coppe da alzare ti tirano qualcosa da dentro. Sono contento di aiutare la squadra. È meritato per questi mesi che abbiamo fatto. Personalmente, per questi mesi in cui ho sofferto tanto».
ATTENZIONE – «Siamo stati attenti, uniti in tutte le fasi, pressione offensiva, difensiva. E’ stato il segreto del nostro equilibrio, della grande prestazione. Siamo stati tutti contenti, ce lo godiamo insieme ai tifosi, da casa».
GRUPPO – «C’erano tanti ragazzi alla prima finale. La gioia nei loro volti ti fa capire, è qualcosa di importante. Perché sì, puoi guidarli, ma quella energia ti fa andare oltre, ti serve. Bel mix, eravamo felici».
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