Porto Juve: il palleggio è lento, ecco cosa non funziona - ANALISI TATTICA
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LAVAGNA TATTICA – Porto Juve: il palleggio è lento, ecco cosa non funziona

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La Juve di Porto ha tenuto tanto palla senza creare quasi nulla. La circolazione dei bianconeri è lenta e poco intensa

Cosa non ha funzionato

Nel post match, Pirlo ha utilizzato più o meno le stesse parole del Sarri post Lione. La Juve non riesce a fare girare palla con la velocità che vuole il proprio allenatore: ci sono sempre tocchi di troppo, che consentono così all’avversario di chiudersi e compattarsi. Ciò è stato evidente nella trasferta portoghese, visto che il Porto è una squadra che si distingue per un baricentro basso, con una difesa di posizione molto accorta. Una formazione con linee strette e che cerca, come prima cosa, di concedere pochi spazi agli avversari. Era quindi necessaria una fase di possesso dinamica e rapida.

Si sono invece viste le stesse difficoltà del primo tempo di Napoli. Una supremazia territoriale evidente da parte della Juve, con tanto possesso palla che però non portava assolutamente a niente. I bianconeri hanno generato pochissime occasioni contro un Porto che per larghe fasi del match si è difeso senza soffrire particolarmente. Senza Arthur, i bianconeri faticano molto a risalire con la palla e ad arrivare in modo pulito nella trequarti rivale: non a caso, come riporta Calcio Datato, il 44% dei passaggi totali ha riguardato i difensori. Un qualcosa che dimostra bene come il possesso sia stato lento e perimetrale, con l’azione che non riusciva a progredire.

La Juve è prevedibile sul lato di Alex Sandro

Pirlo ha detto che la Juve doveva essere brava ad allargare le linee rivali, facendo girare bene palla da un lato all’altro del campo per isolare gli esterni sul lato debole. Non c’è stato però nulla del genere, con la manovra lenta e prevedibile. Contro un Porto molto compatto e stretto, i bianconeri raramente hanno potuto servire tra le linee le proprie punte, sempre ben schermate e circondate da maglie rivali. Per quasi tutto il primo tempo, la Juventus ha cercato il cambio di gioco su Alex Sandro per risalire il campo e creare situazioni insidiose.

Il problema è che le aperture sul lato brasiliano arrivavano quasi sempre con le modalità (e misure) sbagliate. La Juve non sovraccaricava a destra per poi isolare Sandro a sinistra: al contrario, cercava il proprio esterno con prevedibili cambi di gioco che arrivavano dalla propria metà campo. Lanci facilmente leggibili dal Porto, che non aveva alcun problema a compattarsi in fascia. Inoltre, Chiellini, Bentancur e Rabiot sono stati ben poco puliti nelle misure dai passaggi. Alex Sandro ha spesso ricevuto “pallacce” quasi impossibili da controllare, con gli ospiti che hanno così perso palla.

porto juve lancio rabiot sbagliato porto juve sandro sx 3

Nelle slide sopra, vediamo due dei molti cambi di campo del primo tempo fatti sul lato di Alex Sandro. Come si può osservare, il Porto protegge molto bene il centro del campo, per la Juve è impossibile verticalizzare per vie interne. Rabiot è quindi costretto ad effettuare cambi di gioco piuttosto telefonati e complicati sul lato del brasiliano: nella prima slide, sbaglia le misure del passaggio; nella seconda, Alex Sandro controlla, ma a quel punto è circondato da maglie avversarie.

Insomma, i bianconeri hanno provato a sfondare soprattutto a sinistra, ma sono state situazioni in cui il Porto non ha avuto alcun problema a chiudersi. Piuttosto preoccupante la mancanza di idee della squadra, che non è riuscita praticamente mai a impensierire le linee lusitane.

Le difficoltà della ripresa

Nella ripresa, la situazione non è particolarmente migliorata. Il giro palla continuava a essere lento e orizzontale, con l’azione che faticava a svilupparsi: come contro il Napoli, abbiamo visto una marea di retropassaggi da parte dei mediani, la manovra rallentava continuamente e faceva il gioco del Porto.

porot juve secondo tempo 442 porto

Un esempio qui. Benta è costretto a tornare indietro.

Oltre alla poca intensità della circolazione, è spiccato anche lo scarso movimento senza palla da parte della squadra. Ci sono stati conclusioni piuttosto velleitarie dalla distanza, che denotano la mancanza di idee che hanno patito i giocatori bianconeri. Poco frequenti anche le rotazioni posizionali da parte della squadra (per esempio, Danilo è stato troppo bloccato, regalando un giocatore ai rivali), mentre muoversi tanto senza palla era il modo migliore per manomettere la struttura difensiva rivale. I bianconeri erano invece fermi.

porto juve secondo tempo tiro benta

Nella slide sopra, Bentancur è costretto al tiro da fuori. I compagni attorno a lui sono fermi e circondati da maglie rivali, la Juve è troppo prevedibile.

Per tutta la gara, i bianconeri non sono quasi mai riusciti a passare centralmente. Rispetto agli scolastici cambi di gioco su Sandro visti nel primo tempo, nella ripresa la Juve ha provato a di più a palleggiare sul breve in fascia, creando triangoli e facendo densità (soprattutto a sinistra).

Anche in questi casi, il palleggio dei bianconeri è stato poco incisivo. Il Porto ha recuperato tanti palloni in fascia, approfittando anche della grande imprecisione di Cristiano Ronaldo. A quel punto, il Porto creava situazioni interessanti in ripartenza, con la Juve lunga e perforabile (i bianconeri hanno sofferto molto nelle transizioni difensive, la squadra era messa male).

porto juve secondo tempo fascia 2 Un esempio qui, con Ronaldo che sbaglia le misure del passaggio.

McKennie era spesso costretto ad aprirsi, in situazioni che enfatizzavano i suoi limiti tecnici nel palleggio. Per incidere, l’americano deve aggredire gli spazi e attaccare la profondità, soffre invece quando deve fraseggiare con i compagni contro una difesa chiusa.

L’ingresso di Morata ha leggermente migliorato la situazione, con la Juve cha riempito meglio il centro dell’attacco (a volte l’area prima era vuota) e attaccato con più efficacia la profondità. In ogni caso, resta desolante la gara disputata dai bianconeri. Oltre che la fragilità mentale della squadra, è preoccupante vedere come la Juve sia regredita quando deve attaccare una difesa schierata e fare la partita, a causa di un palleggio soporifero e di troppa staticità. Una squadra che continua ad avere poche certezze tecniche, con il gol regalato da Bentancur che ha fatto iniziare il match nel peggiore dei modi.

Contro un Porto molto modesto, i bianconeri hanno faticato seriamente nel creare occasioni da rete. Non è un caso che il gol sia arrivato proprio a seguito di un ottimo movimento senza palla da parte di Rabiot, che si è buttato dentro. Nel match di ritorno servirà un’altra partita, perché sarebbe disastroso per l’immagine uscire malamente dalla Champions League per il terzo anno consecutivo  nonostante la presenza di Ronaldo in rosa.

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