Rabiot e Bentancur sovrastati: la Juve soffre a Verona
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LAVAGNA TATTICA – Rabiot e Bentancur sovrastati in mezzo: la Juve soffre il Verona

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La Juve ha manifestato problemi enormi nel superare il pressing del Verona. Rabiot e Bentancur hanno offerto una pessima prova

Cosa la Juve ha sofferto

Una Juve rimaneggiata si fa rimontare nel finale dal Verona, dopo che la gara pareva essersi messi su binari favorevoli dopo un primo tempo difficile. Lo svarione tecnico di Demiral che ha portato alla transizione scaligera non è stato però un errore casuale, bensì un pattern tattico costante all’interno dei 90′. Il feroce pressing a uomo di Juric (l’Hellas è una delle squadre che più in fretta cerca di recuperare palla) ha infatti creato enormi problemi alla costruzione bianconera. Senza Arthur, Danilo e Cuadrado, la resistenza juventina all’aggressività scaligera è infatti stata scarsa, con un possesso spesso inefficace.

Nel post gara, Pirlo ha detto questo: “La costruzione dal basso ti può portare tanti vantaggi, anche perché non abbiamo punte che ti possono tenere la palla, comprendo la palla, cercando di far salire la squadra. Quindi dobbiamo portare la palla col gioco cercando di costruire sempre da dietro. Oggi non era facile perché loro davano molta pressione, in più il campo non era il massimo e diventava più difficile“. Il problema è che la Juve raramente è riuscita a manipolare le marcature a uomo scaligere, non approfittando nel  migliore dei modi degli spazi che l’Hellas concede alle spalle.

Rabiot e Bentancur non incidono

Rabiot e Bentancur hanno offerto l’ennesima prova insicura, povera sia di leadership che di tecnica. Non sono stati un riferimento sicuro per i compagni: a volte si nascondevano, mentre altre volte gestivano malamente il possesso, sembrava quasi che la palla scottasse.  Soprattutto il francese si è distinto per tanti errori tecnici che hanno generato diverse transizioni molto pericolose per i bianconeri.

verona juve rabiot perde palla verona juve rabiot perde palla 2

Nelle slide sopra, vediamo due dei molti palloni persi dal francese. Nella prima slide, il Verona fa densità sul proprio lato sinistro, con la Juve che non riesce a risalire palleggiando sul breve: Rabiot perde diversi tempi di gioco e serve male Chiesa di spalle. Nella seconda azione, prova invece un passaggio difficile con il destro, che si traduce in una pericolosa ripartenza del Verona.

Non è un caso che la Juve, a causa dell’inaffidabilità dei propri mediani, abbia spesso saltato il centrocampo, lanciando direttamente dalla difesa. Szczesny si è distinto per diversi rinvii dal fondo, senza provare a palleggiare dal basso.

verona juve secondo tempo scesny spazza

Nel fotogramma sopra si vede quanto i mediani siano lontani, con la Juve che sostanzialmente rinuncia a costruire. Szczesny spazza così in avanti.

Le difficoltà di Kulusevski

Il problema è che, senza una vera prima punta di ruolo in grado di ripulire palloni, questi lanci dal basso si traducevano in situazioni agevoli per l’aggressività dei difensori scaligeri, che accorciavano bene in avanti. Ronaldo e Kulusevski hanno sofferto tantissimo questo contesto tattico, visto che erano sempre costretti a ricevere spalle alla porta e circondati da maglie rivali.

Sia da parte dei difensori che del portiere abbiamo visto lanci davvero troppo prevedibili per gli attaccanti, spesso sovrastati da Gunter e compagni. Esattamente le situazioni che Juric si auspicava.

verona juve pressing 5 verona juve pressing 6

Due esempi nelle azioni sopra. Con i centrocampisti marcati o schermati, la Juve si appoggia direttamente alle punte con palle buttate dalla difesa: Kulusevski prima e Ronaldo dopo si fanno però anticipare dai difensori rivali. I bianconeri per larghi tratti del match hanno faticato a risalire, non avevano certezze tecniche su come aggirare l’aggressività scaligera. C’è stata spesso una ricerca diretta per gli attaccanti che però ha facilitato i marcatori di Juric. I bianconeri non sono quindi quasi mai riusciti a innescare le proprie punte in situazioni pulite e pericolose.

La Juve spesso si appoggiava a destra su Chiesa il quale – ricevendo in zone molto arretrate del campo – cercava (con giocate “alla Conte”) di buttare palla per gli attaccanti. Anche in questi casi, i difensori del Verona avevano vita facile nell’anticipare i rivali.

veorna juve lancio chiesa

Un esempio qui: ogni calciatore bianconero è marcato da uno del Verona, non si riesce a trovare un mediano libero. Chiesa prova di prima a buttare palla in mezzo per le punte, ma i difensori dell’Hellas recuperano il possesso anche in questo caso.

Insomma, la Juve ha sofferto molto il contesto tattico del match, ha avuto poche idee e scarsa brillantezza nel superare il pressing uomo su uomo di Juric.

Ancora una volta, l’aggressività del Verona ha messo in crisi la fase di possesso bianconera, centrando un nuovo 1-1 dopo il risultato del match di andata.

 

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