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LAVAGNA TATTICA – Le chiavi di Juve Lazio: come sarà utilizzato McKennie
In Juve-Lazio, il contributo di McKennie sarà decisivo. Senza Bentancur e Arthur, il texano potrebbe essere rispolverato come mediano difensivo
Due mezzali offensive
Contro Lazio e Porto, la Juve avrà due impegni tanto difficili quanto decisivi per il proseguo della stagione. Le molte assenze complicano i piani di Pirlo, che nel match di questa sera contro i biancocelesti giocherà con un centrocampo molto rimaneggiato. Da quel che trapela, la mediana dovrebbe essere composta da McKennie e Rabiot, con Chiesa e Ramsey ai lati. Sarà interessante vedere come si disegnerà la squadra in fase di possesso.
Quando la Juve gioca con McKennie e Ramsey contemporaneamente in campo, il centrocampo diventa chiaramente a 3: un play basso e due mezzali alte e offensive, con McKennie e Ramsey che vengono così sfruttati per le loro capacità offensive e di aggressione degli spazi. E’ con questo scaglionamento che la Juve ha trionfato a Barcellona: Arthur mediano davanti alla difesa e le due mezzali più alte.
Un esempio. Il centrocampo a 3 della Juve è piuttosto evidente: Bentancur davanti alla difesa, Ramsey e McKennie interni che agiscono nei mezzi spazi.
Ritorno alle origini per McKennie
Il problema è che mancano sia Bentancur che Arthur. Difficile pensare che Pirlo possa sperimentare in una gara del genere Rabiot davanti alla difesa. Il francese sarebbe un’incognita sia nella gestione del possesso (la sua stagione è caratterizzata da tanti disimpegni errati), sia senza palla. Potrebbe soffrire molto tra le linee, visto che la Lazio attacca molto bene per vie centrali. Probabilmente, vedremo una mediana a due con McKennie e Rabiot più vicini, mentre Ramsey sarà più avanzato (Chiesa e Cuadrado daranno invece ampiezza). Se il texano in questa stagione si è specializzato come incursore dai compiti quasi esclusivamente offensivi, la partita di questa sera potrebbe essere un ritorno alle origini, in cui l’ex Schalke avrà un ruolo prevalentemente da incontrista. Senza palla, avrà quindi un fondamentale compito da equilibratore tra i reparti.
Sarà interessante vedere come la Juve sceglierà di approcciare il match. La Lazio di Inzaghi è una delle squadre della Serie A che più si esaltano nell’attaccare in campo aperto: molti allenatori, tra cui Conte due settimane fa, studiano soluzioni ad hoc per togliere profondità ai velocisti biancocelesti. La forza dei capitolini è che uniscono questa grande verticalità a una costruzione dal basso molto insistita e ricercata. Lo scopo è quello di attirare in avanti il pressing rivale, per poi superarlo e poter così attaccare la profondità in campo aperto. Alla luce delle molte assenze, non è quindi scontato immaginare una Juve alta che possa aggredire in posizioni avanzate la costruzione biancoceleste: il rischio è quello di farsi trovare perforabili alle spalle. Anche perché finora la Juve è spesso stata discontinua quando ha provato a recuperare il pallone in avanti.
Difendere la profondità
Nel match di andata, per esempio, i bianconeri si sono distinti per una difesa di posizione piuttosto bassa e accorta (in molti parlarono addirittura di Juve allegriana). Per quanto non sia stata certo una prestazione esaltante, i campioni d’Italia limitarono molto la pericolosità biancoceleste, creando poi parecchio in ripartenza. Certo, l’aver sbloccato in avvio la gara permise alla Juve di impostare questo piano gara, basato su un baricentro basso e le transizioni.
Il 4-4-2 del match di andata. Juve molto corta.
Insomma, i primi minuti saranno decisivi per mettere la gara sui binari ottimali. La Lazio è infatti una squadra che si esalta quando passa in vantaggio, perché può aspettare gli avversari e attaccare con ripartenze lunghe. Viceversa, se deve recuperare lo svantaggio, è spesso confusa e lunga nel modo di attaccare, concede parecchi spazi centrali in ripartenza. Un qualcosa che avevamo visto con chiarezza nel match di andata. Insomma, la Juve dovrà essere brava a sfruttare le lacune dei rivali, che oltretutto questa sera giocheranno con una difesa rimaneggiata (Inzaghi sarà costretto ad abbassare la posizione di Marusic).
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