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Conferenza stampa Conceiçao: «Juve molto forte ma passeremo noi»
Conferenza stampa Conceiçao: il tecnico portoghese parla alla vigilia del match tra Juve e Porto di Champions League
Torna la Champions League e la Juve scenderà in campo contro il Porto per il ritorno degli ottavi. Alla vigilia del match di martedì 9, Conceiçao parla in conferenza stampa.
LA GARA – «Abbiamo preparato la partita nel migliore dei modi per ottenere un risultato positivo che, in un club come il Porto, non può che essere la vittoria. Giocheremo una partita a immagine di chi siamo come squadra e proveremo a vincerla. Faremo di tutto per qualificarci».
INFORTUNATI – «Abbiamo alcuni giocatori che sono in grande dubbio, per motivi fisici. Ma la nostra vita di allenatore è trovare soluzioni e trovare il modo migliore per fare una partita competente e qualificarci, conoscendo la forza della Juventus».
RECUPERI JUVE – «La Juventus ha avuto la fortuna di recuperare alcuni giocatori importanti, come Cuadrado, Chiellini, Bonucci … Arthur, un centrocampista molto influente che è costato alla Juventus 70 milioni di euro, tre volte più di uno dei nostri giocatori. Ma non sono quelli che scendono in campo».
CONTRO LA JUVE – «Ci sono 11 giocatori contro 11 giocatori, più 5 che entrano, e sicuramente faranno di tutto per nobilitare lo stemma che abbiamo sul petto. Troveremo una squadra che è stata recentemente in finale, che ha investito per cercare di vincere la Champions League. Giocheremo a immagine di chi siamo come squadra e proveremo a vincere. Conosciamo le difficoltà, ma faremo di tutto per ottenere la qualificazione».
SENZA TIFOSI – «I tifosi del Porto, come li conosco da una dozzina di anni, non hanno bisogno di queste espressioni per esprimere la loro passione, e non abbiamo bisogno di queste espressioni per sentire la passione dei tifosi. È come entrare a casa di qualcuno e sentire un’energia positiva. Quando entri in questo club, senti quella passione in tutto. Quando vai per strada, quando vieni qui… Ho già raccontato una storia fantastica. Stavo correndo lungo il fiume e un tifoso del Porto è passato con un bambino. Stavo correndo e quando l’ho superato, ha gridato “Ascolta, mi devi ancora un campionato”. Lavoriamo sempre per vincere. È visibile, senti quel sostegno e quella passione. I tifosi sono così e non abbiamo bisogno di forza extra».
MBEMBA PEPE E CORONA – «Mbemba si è allenato oggi, quindi in linea di principio è disponibile. Pepe e Corona sono un grosso dubbio. Decideremo in prossimità della gara. E poi c’è Grujic, che si è fatto male al piede. Vediamo come evolve. Non posso dire se giocheranno o meno».
PRESSIONE JUVE – «La forza della Juventus ha anche fare con questo. Hanno lasciato fuori il migliore al mondo e hanno battuto la Lazio, che in termini di qualità è una squadra di Champions League. Quella pressione, a quel livello … La Juventus mostra una forza incredibile. Sono abituati a quella pressione. Dobbiamo guardare alla nostra squadra, alla nostra organizzazione ed essere preparati per una Juventus a pieno regime. Noi, con tutto quello che abbiamo, dobbiamo andare alla lotta. Rappresenteremo il Porto nel migliore dei modi e dimostreremo che siamo un club storico e in grado di superare questo turno».
RITORNO IN ITALIA – «Vado a giocare un’altra partita di Champions League per il mio club, che è già fantastica. È vero che l’Italia è stata un Paese importante nella mia carriera. Potrei parlare della mia prima partita ufficiale in Italia, che era a Torino, e abbiamo vinto contro la Juventus. Ho segnato il secondo gol. Sono concentrato totalmente sulla nostra gara».
SU PIRLO E LE NOVITA’ TATTICHE – «Ho visto la partita, non mi ha ricordato tantissimo la Juventus in termini di dinamica. Ho visto in campo giocatori diversi e con la capacità di approfittare della profondità. Una Juventus molto competitiva».
MEGLIO IN CASA O TRASFERTA? – «In casa o fuori è uguale, l’abbiamo preparata allo stesso modo. È vero che gli ultimi risultati non sono andati secondo le nostre aspettative ma non è che ci sentiamo meglio a giocare fuoricasa».
SOMIGLIANZE CON MOURINHO – «Cerco di fare il mio lavoro, ho avuto il mio periodo come giocatore e sono allenatore da quasi dieci anni. Quello che ero come giocatore non ha niente a che vedere con la mia attività di allenatore. Quel che sono stato da calciatore ha aiutato nel formarmi come allenatore ma principalmente la mia preparazione. Non mi piace paragonarmi a nessuno, io sono io. Spero di vincere e passare il turno e qualificarmi».