Juventus Women
Rosucci: «Ho sempre sognato di giocare nella Juve. Quella chiamata…»
Martina Rosucci, centrocampista della Juventus Women, ha parlato del momento bianconero e non solo. Le sue parole
Sul canale Twitch della Juventus Women, Martina Rosucci ha parlato del momento bianconero e non solo. Le sue parole.
CHIAMATA – «Ero a casa a Brescia quando mi ha chiamata la Juve, avevo sentito giorni prima che sarebbe nata la Juve femminile ma sembrava solo un’idea, non mi aspettavo che due giorni dopo mi avrebbero chiamata chiedendomi di farne parte. Non ci ho capito più nulla, ho sempre avuto il desiderio che un giorno la Juve potesse fare una squadra femminile in cui avrei potuto chiudere la carriera!».
PRESTAZIONE MIGLIORE – «Quella contro la Fiorentina, quando ho fatto doppietta, è stata la mia serata più bella con la Juve. Ma anche contro il Lione in Champions League: non ci credevamo nemmeno noi della fiducia con cui stavamo giocando; le abbiamo spaventate, purtroppo l’abbiamo persa all’ultimo ma con un po’ più di attenzione potevamo pareggiare. Ma vedere il Lione che sul 3-2 esulta così ti rende orgogliosa: noi giochiamo per vincere e io non vedo l’ora che un giorno Juve-Lione si possa giocare alla pari».
FUTURO – «Il futuro è roseo, ci sono tante giovani qui e in giro. Io poi con le giovani ho un rapporto particolare perché all’inizio sono cattiva, ma cattiva in senso buono: all’inizio devono capire dove sono! Le ragazze con la testa e quelle che avranno un futuro capiscono subito come devono comportarsi. Sofia Cantore, Benedetta Glionna e Asia Bragonzi per esempio sono di un livello alto quindi il futuro è assolutamente roseo, poi ci sono Ippolito, Berti, Giordano che sono veramente forti».
GIRELLI – «Cristiana fa sempre la stupida: è il clown della squadra, anche in momenti di tensione o serietà totale fa ridere tutti e smorza, è egocentrica in modo positivo. Noi ridiamo alle sue cavolate perché lei ride da sola e questo ci fa ridere».
COPPA ITALIA – «Noi andiamo sempre in campo per vincere, erano due anni che non perdevamo ed è un contraccolpo ma anche un occasione per fare sempre meglio. Ci serviva la sconfitta per fare uno step in più. La Roma è una squadra forte e contro di noi giocano tutte alla morte, quindi se non siamo la migliore versione di noi stesse possiamo perdere, questa é la nostra forza».
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