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Chiellini: «Io in una squadra diversa dalla Juve? Fantamercato»
Chiellini: «Io in una squadra diversa dalla Juve? Fantamercato». Le dichiarazioni del capitano bianconero
Giorgio Chiellini è stato intervistato da Sky Sport verso Atalanta-Juve.
FUTURO – «Il mio futuro? Nel periodo in cui ero in Nazionale sembrava che il rinnovo fosse un problema. Ma non è vero, non esiste attualmente un problema. Io e Buffon non lo siamo e non lo saremo mai. Io in altre squadre? È fantamercato. Con tutto il rispetto e con tutta onestà, non mi vedo proprio con una maglia diversa da quella bianconera in Italia o in Europa. Sono concentrato su Zapata, Muriel, Malinovskyi. Tutto il resto verrà dopo».
CAMPIONATO – «Abbiamo fatto due buone partite. Contro il Napoli è importante, loro sono forti e venivano da risultati positivi. Secondo me è stata una vittoria pesante. Abbiamo dato continuità domenica, rischiando solo 10 minuti a inizio secondo tempo però abbiamo creato tanto e dato sicuramente dimostrazione di essere in salute. Adesso pensiamo solo ad Atalanta Juve. È una squadra fisica e tecnica che ti pressa. Come ha detto Guardiola, è come andare dal dentista. Siamo consapevoli della nostra forza e delle nostre armi».
ULTIMI MESI – «Quest’anno non siamo riusciti ad avere continuità e sarebbe importante darla negli ultimi mesi».
RONALDO – «Se il problema è Ronaldo, ce ne fossero di questi problemi».
MOMENTO – «In questi momenti non bisogna pensare a quello che è stato se avessimo vinto con Crotone e Benevento, sono discorsi che ci possono solo togliere di attenzione. Il nostro obiettivo è arrivare più in alto possibile da domenica».
CONDIZIONE E DIFESA – «Per un anno e mezzo sono stato in vacanza forzata e i primi mesi di quest’anno sono frutto dell’infortunio. Da gennaio in poi sono contento della continuità che ho avuto e dell’essere riuscito a dare una mano alla squadra a 36 anni già compiuti e dopo uno stop lungo. I numeri della difesa e l’aumento dei gol sono dovuti al covid e al Var. Ci sono più rigori che prima non davano. Poi sicuramente, se fossimo stati più attenti, saremmo primi in classifica ma quello fa parte dell’evoluzione e del calcio che cambia. Ora col Covid le partite sono più aperti e giocando così tanto sei meno lucido. Si è visto un calcio diverso».