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Aronica: «Dybala? La Juve è lungimirante. La sua volontà…»- ESCLUSIVA
Salvatore Aronica, ex difensore della Juve ed ex compagno di Paulo Dybala al Palermo, parla in esclusiva a Juventusnews24
Una carriera in giro per l’Italia. Salvatore Aronica, ex difensore, ha vestito la maglia della Juve dal 1996 al 1998. Dal 2012 al 2015, invece, ha indossato i colori della sua città, Palermo. Proprio in rosanero, l’ex giocatore ha condiviso lo spogliatoio con Paulo Dybala. A Juventusnews24, Aronica ha parlato della stagione della squadra bianconera ma anche della Joya.
In questi giorni il mondo del calcio è stato sconvolto dalla creazione della Super League, al momento sospesa. Sarebbe stata una rivoluzione in positivo o in negativo?
«Se il progetto fosse andato avanti, non avrebbe portato benefici al calcio. Il calcio è essenza, competizione, emozione. Organizzando questa Lega molto “personale”, per obiettivi dei soli club, si toglieva qualcosa di importante al calcio stesso. Sono molto felice che il progetto si sia stoppato e spero non ci siano ripartenze».
Si è parlato di un “contribuito di solidarietà” che la Superlega avrebbe previsto per aiutare le società più in basso. Che effetto avrebbe potuto avere secondo lei la nuova competizione sulle squadre che non ne fanno parte?
«Penso che questa Superlega fosse stata creata ad hoc per favorire i grandi club, estromettendo i medi e piccoli. Non penso neppure ci fossero presupposti per contributi alle piccole. Forse con un po’ di buon senso avrebbero cercato di aiutare le piccole società ma la vedo anche questa una situazione che andava approfondita».
In Serie A si rischiava di aumentare il divario con le piccole?
«Sì, ma oltre il divario si sarebbe persa la competizione e l’appeal di quella che è la Serie A. Se la Juve, il Milan o l’Inter avrebbero dovuto affrontare una big europea, in campionato avrebbero dato meno. Ne sarebbero venute meno l’appeal e la competizione del campionato».
La stagione della Juve ha fatto molto discutere. Quali sono stati secondi lei i veri limiti di questa squadra?
«Credo che la Juve non abbia mantenuto fede a quelli che erano gli obiettivi di inizio stagione. Le valutazioni si faranno alla fine del campionato ma in linea di massima la Juve è fuori dallo scudetto. Ora resta solo la Coppa Italia e il posizionamento Champions. A prescindere dall’allenatore, giovane e senza esperienza con il quale era messo in preventivo che la Juve potesse perdere a livello caratteriale, il rendimento di qualche giocatore, gli infortuni e la pandemia hanno fatto sì che la stagione fosse questa».
Pensa che Pirlo resterà in bianconero anche il prossimo anno?
«Credo che la società aspetterà di finire la stagione e capire come andrà. Se non si dovesse raggiungere la qualificazione in Champions penso che Pirlo sarà lontano anni luce dalla panchina. Bisognerà aspettare per la Coppa Italia e per la Champions. Penso che Agnelli farà le dovute valutazioni mettendo anche in risalto quelli che sono gli obiettivi raggiunti».
Tra i giocatori che sono mancati anche Paulo Dybala, a causa di qualche problema fisico e forse anche mentale. Immaginava una stagione simile?
«Ho giocato con lui a Palermo e già si intravedevano grandi doti caratteriali e tecniche. Ha dimostrato ampiamente di poter stare alla Juve, poi quest’anno la condizione fisica, gli infortuni e il Covid hanno caratterizzato la stagione in negativo. Credo che come valori e qualità, sia un giocatore indiscutibile. Purtroppo è mancato e quando uno come lui non sta bene, il rendimento scende. Mi auguro che nel finale possa dare una mano alla Juve a raggiungere gli obiettivi».
Quanto è pesata la sua assenza nella stagione bianconera?
«Tanto. Avrebbe dato modo di far rifiatare Morata e Ronaldo. È un leader, ha dimostrato il suo valore. Il fatto di doverne fare a meno è stata una perdita importante per la Juventus».
In scadenza nel 2022, l’accordo per il rinnovo sembra non esserci ancora. La Juve può farne a meno o dovrebbe continuare ad investire?
«Credo che la Juve sia lungimirante. È un profilo giovane e importante, penso che non se lo farà scappare. La scadenza è tra un anno, a fine stagione ci sarà modo di discutere ma penso che la Juve voglia tenerlo e che lui voglia restare alla Juve».
Lei ha avuto modo di conoscerlo e giocare con lui a Palermo. Che tipo di giocatore era?
«Era un giocatore giovane, per certi versi acerbi ed inesperto. Arrivava da un campionato diverso ma si vedevano in allenamento qualità e caratteristiche importanti. E infatti poi si è contraddistinto con la Juve e con il Palermo».
In bianconero c’è anche Marco Da Graca, che ha appena rinnovato il suo contratto. Può essere l’attaccante del futuro?
«Lo conosco molto bene. Mi auguro possa continuare su questa scia e ottenere risultati importanti per diventare protagonista tra i grandi. Io ho fatto il settore giovanile alla Juve, so cosa significa far parte dei grandi. Lui dovrà metabolizzare il passaggio in prima squadra e poi dimostrare di potersi accreditare in un palcoscenico più grande».
Il progetto Under 23 può aiutare in questo senso…
«Credo che la Juve abbia visto lungo. La Lega Pro è un campionato importante che permette di acquisire esperienza. Approdare all’Under 23 dalla Primavera è un vantaggio, è una società ambiziosa».
Si ringrazia Salvatore Aronica per la disponibilità.