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Tudor tra passato e futuro: l’Udinese, le voci sul traghetto Juve e l’indizio da Firenze
Tudor tra passato e futuro: l’Udinese, le voci sul traghetto Juve e l’indizio da Firenze. Anche il vice di Pirlo preso in considerazione per salvare il progetto Champions
Agitate, meglio burrascose, le acque che naviga la Juventus, salpata con aspettative quasi rivoluzionarie e ora pericolosamente vicina al naufragio. Onde violente tormentano i sogni di Andrea Pirlo che traballa sulla nave bianconera: la fiducia, mai mancata e tutt’ora presente, non è illimitata e comincia a palesare le prime crepe e divergenze. C’è chi scommette che Udine possa rappresentare addirittura uno spartiacque per il futuro dell’attuale allenatore juventino. Se le cose dovessero andare ancora male non è da escludere che Igor Tudor, suo attuale vice, possa sostituirlo in questo finale di stagione per traghettare i bianconeri verso il porto Champions, attracco salvifico per tutto l’universo Juve. Le indiscrezioni in tal senso sono insistenti: un allenatore maggiormente affermato (Allegri?) difficilmente prenderebbe la squadra in questa situazione.
Di sicuro lui, arcigno e solido caratterialmente, non si tirerebbe indietro. Qualche mese fa fu portato alla Juventus col progetto di affiancare e sostenere Pirlo nell’inizio della sua nuova carriera da allenatore. Una previsione che non parrebbe aver avuto totale compimento, e non solo per i risultati deludenti. Ma bisogna riconoscere a Tudor la bontà del suo lavoro sulla fase difensiva: i bianconeri, in questo devastato campionato, hanno comunque subìto solo 30 gol attestandosi come seconda miglior difesa dietro all’Inter che ne ha incassati 29. Uno dei pochi dati che sorride alla Madama 2020/21 nel confronto con la Juve di Sarri. Il croato a differenza di Pirlo ha buona esperienza da allenatore sia in Italia sia all’estero: nel suo curriculum le panchine di Hajduk Spalato (con cui ha vinto anche una Coppa Nazionale), PAOK Salonicco, Karabuksor, Galatasary e Udinese. La Dacia Arena lo ha visto condottiero per due parentesi – la prima brevissima – tra 2018 e 2019, prima del definitivo esonero: ora potrebbe favorirne indirettamente un chiacchierato avvicendamento alla guida della Juve. Curiosamente l’estemporanea difesa a tre vista nella trasferta di Firenze, poi abortita nella ripresa, è uno dei marchi di fabbrica del tecnico di Spalato.