Cuadrado, l'uomo della provvidenza. Assist, qualità e finalmente i gol
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Cuadrado, l’uomo della provvidenza. Assist, qualità e finalmente i gol

Avatar di Josephine Carinci

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Juan Cuadrado è stato l’uomo della stagione della Juve, sempre al centro del gioco e sempre essenziale, in ogni ruolo. Contro l’Inter finalmente il gol

La copertina della stagione della Juve spetta inevitabilmente a Juan Cuadrado. In un anno difficile per la squadra bianconera, il colombiano si è dimostrato tra i migliori, fornendo sempre un apporto fondamentale in fase difensiva e offensiva dal quale la Juve difficilmente riesce a prescindere. Non è un caso che, le otto gare di campionato nelle quale non è sceso in campo, non lo hanno visto neppure tra i giocatori disponibili a causa di squalifiche, Covid e infortuni. Tutte le volte in cui lo ha avuto a disposizione, infatti, Pirlo non ha avuto dubbi sul da farsi, schierandolo titolare o facendolo entrare a gara in corso.

Se negli anni passati Juan è stato spesso provato come terzino destro, quest’anno ha trovato la definitiva posizione proprio come esterno basso. Un ruolo nel quale la Juve non ha troppe opzioni e nel quale, infatti, è stato spesso schierato il colombiano. Non solo difesa, però, per l’ex Lecce e Fiorentina: quando necessario ha ricoperto anche il suo ruolo originale, quello di ala. 

28 gare alla ricerca del gol

Indipendentemente dal ruolo, Cuadrado ha offerto sempre prestazioni al di sopra della sufficienza, mostrando voglia, carattere e attaccamento alla maglia. Non è un caso che, in 28 gare, siano arrivati 11 assist. Quello che mancava, fino a ieri, era proprio il gol. Una novità per uno come lui. Così, in una delle gare più sentite e importanti della stagione – vista la necessità di far punti per sperare nella Champions – Juan ha timbrato il cartellino. Un gran gol da fuori area e poi un rigore.

«Ero fiducioso perché era da tanto tempo che volevo segnare, però arrivavo sempre lì e poi cercavo di fare l’assist» ha commentato il colombiano, spiegando poi anche la scelta di battere il penalty a pochi minuti dalla fine. «Di rigori ne ho tirati un paio in Nazionale. Cristiano era uscito e io ho sentito la fiducia, così mi sono proposto… Ed è andata così, bene».

Chiamatelo “l’uomo della provvidenza”

Se in questa Juve c’è un uomo della provvidenza non può che essere Juan Cuadrado. Come nel 2015, quando segnò quel gol allo scadere nel derby contro il Torino che permise alla Juve di uscire dal periodo buio e cominciare la rincorsa che poi – a fine stagione – portò allo scudetto, anche sta volta potrebbe risultare decisivo. Pur vincendo contro il Bologna, all’ultima di campionato, la Juve non sarebbe sicura del posto in Champions. Se c’è però ancora una piccola speranza, il merito è proprio suo: Juan Cuadrado, ancora una volta, ci ha messo del suo per aiutare il destino.

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