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Sarri a Sportitalia: «Quest’anno la Juve ha festeggiato il 4º posto»
Sarri torna a parlare dopo il ritorno in panchina: ecco le dichiarazioni dell’ex Juve, neo allenatore della Lazio
Maurizio Sarri rompe il silenzio e torna a parlare per la prima volta da nuovo allenatore della Lazio. Ecco le dichiarazioni dell’ex Juve a Sportitalia mercato.
ANNO SABBATICO – «In questi giorni di silenzio sono stato con la famiglia, ho letto e ho visto tante partite. Ma soprattutto ho visto tante corse ciclistiche. Io vengo da una famiglia di ciclisti. Da quello è nata questa passione. Devo dire però che non mi è pesato molto stare fuori. Gli stadi vuoti mi mettevano una grande tristezza e non mi mettevano gran voglia di tornare».
SCUDETTO JUVE – «Forse era dato troppo per scontato, sia all’esterno che all’interno. Non è stato nemmeno festeggiato. Ognuno è andato a cena per conto suo. Forse questo sarebbe il momento giusto per andare alla Juve, visto che quest’anno si è festeggiato per il quarto posto. Comunque può succedere quello che è successo dopo otto anni di scudetti. Per vincere bisogna fare bene e a volte non basta».
RITORNO AL NAPOLI – «Non c’erano presupposti. Ho rifiutato anche altre offerte. Sì, c’è stato un approccio, ma non è stata una trattativa vera».
RONALDO – «La gestione di Ronaldo non è semplice, anche perché ci sono interessi dietro. A dire la verità, io mi ritengo più bravo a fare l’allenatore e non il gestore. Lo trovo noioso e mi diverto più in campo».
DYBALA – «Ha avuto tanti infortuni e non è stato mai al 100%. Con le sue capacità tecniche, il suo recupero può essere semplice. Futuro? La Juve o ci punta o deve cederlo».
LITIGIO CON NEDVED – «Non c’è stato alcun litigio con Nedved. Si è trattato di alcune discussioni. Non mi è piaciuto che la squadra ha staccato la spina dopo aver vinto il campionato. Dovevamo stare al massimo per poi arrivare al top alla sfida con il Lione. Questo è stato un errore e io l’ho detto».
MOURINHO – «Credo sia un duello solo giornalistico. Conteranno le squadre, perché né io e né lui scendiamo in campo. Per me conta solo divertirsi. Se un allenatore si diverte, poi si divertono i giocatori. E alla fine si diverte anche il pubblico».
PIRLO – «Non posso conoscere i motivi della scelta. Ciò che posso dire è che, con certe decisioni, si rischiano di bruciare certi giovani, che, con una maggiore esperienza, potrebbero fare davvero bene».
CHELSEA – «Ho commesso un grande errore, perché volevo tornare in Italia. Il Chelsea è una grande squadra e tra l’altro dopo hanno fatto grandi acquisti. Ho vissuto un’annata molto difficile dal punto di vista economico e societario. Però, ripeto, ho fatto un errore di valutazione».