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Chiarenza: «Juve Roma non è solo Mourinho contro Allegri» – ESCLUSIVA
Vincenzo Chiarenza ha parlato in esclusiva con JuventusNews24, le parole dell’ex giocatore della Juve, ora allenatore sui temi caldi che riguardano i bianconeri
Cresciuto nel settore giovanile della Juventus, Vincenzo Chiarenza ha avuto un lunga carriera in Serie A, entrando a contatto con piazze storiche che ancora oggi sono ai vertici del campionato; Sampdoria, Atalanta e Lazio sono solo alcune delle squadre per cui ha giocato il centrocampista. JuventusNews24 lo ha intervistato in esclusiva, per parlare di vari temi caldi in casa bianconera, soffermandosi anche, in generale, sulla Serie A.
Partiamo dal tema più scottante: la partita tra Juventus e Roma. Si incontreranno due allenatori vincenti e di grande esperienza come José Mourinho e Massimiliano Allegri. Quanto peserà l’influenza di questi due tecnici sulle sorti dell’incontro?
«Ricordiamoci che sono i giocatori a scendere in campo e non gli allenatori, anche se spesso vogliono fare teatro con le dichiarazioni. Juve e Roma sono due società prestigiose, speriamo che sia una bella partita, perché la Juve è in ripresa e la Roma sta giocando un buon campionato e vuole tornare grande».
La Juventus ha iniziato un nuovo ciclo, acquistando giocatori giovani e talentuosi con un occhio al futuro. Può diventare questa la Juve di Locatelli, Chiesa e De Ligt?
«Sono i nomi che circolano di domenica in domenica, sono stati dei buoni acquisti: la dirigenza della Juve ci ha visto lontano con loro tre, ma ce ne sono altri che possono fare bene. Uno di questi è Bernardeschi, che ha ripreso a giocare con qualità merito anche della Nazionale. La Juventus ha diversi giocatori interessanti che possono fare la differenza e se ci riescono la squadra torna ad essere quella battere».
Il mercato di gennaio è sempre più vicino, sono molti i nomi che vengono accostati alla Juventus; due su tutti Tchouameni e Vlahovic. Se fosse nella dirigenza della Juve, su chi punterebbe?
«Mbappé, comprerei lui, basta lui perché propone una varietà di gioco immensa: è il giocatore più veloce del mondo, anche senza palla fa delle cose impressionanti. Alla Juve ci vuole un attaccante con quelle caratteristiche, sarebbe l’ideale».
Se giocatori come Chiesa e Locatelli sembrano essersi ambientati in fretta in bianconero, c’è ancora chi non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Cosa manca a Kulusevski, Keean e Bernardeschi per poter aiutare al meglio la Juventus?
«Gli manca ancora una certa mentalità che alla Juve è basilare per fare bene, come singoli e come squadra. Non basta solo vincere la partita e fare risultati, bisogna anche farlo in un certo modo e con un bel gioco. Allegri è un allenatore maturo che fa della psicologia la sua arma, in settimana lavora molto su questo aspetto; è stato un giocatore e capisce le dinamiche di spogliatoio e di squadra, riesce a far rendere i giocatori al massimo».
Dopo l’annosa questione del rinnovo di contratto, può essere Paulo Dybala il nuovo simbolo di questa Juve?
«Se Dybala riesce a curare bene i vari acciacchi durante l’anno, può essere tra i più forti al mondo. Tutte le volte che dimostra di essere un buon giocatore, si fa male; forse dovrebbe gestirsi meglio come un giocatore professionista, curando molto il fisico e dovrebbe imparare da Ronaldo che ha avuto come compagno alla Juve per diversi anni. Se arriva a quei livelli non ce n’è per nessuno».
L’addio di Cristiano Ronaldo ha lasciato un vuoto nell’attacco della Juve, ma anche nello spogliatoio a livello di personalità. Come si sostituisce un giocatore come lui?
«Difficile trovare uno come lui, per quello che sa fare in campo, ma specialmente dal punto di vista mentale. Mi auguro che possa venire alla Juve un giocatore simile a lui per quello che ha fatto in carriera, a quel punto diventerebbe una squadra imbattibile. Il centrocampo è già di qualità, manca solo un giocatore forse, in avanti se viene un centravanti di ruolo la Juve può terminare la campagna acquisti in maniera positiva: servono giocatori in grado di vestire la maglia di Juventus, che è piena di responsabilità».
Qualcuno dice che il suo sostituto potrebbe essere Chiesa, se non per caratteristiche, quanto meno per ruolo in campo. È d’accordo?
«Chiesa è sulla giusta via, sta facendo cose eccellenti in Nazionale e con la Juve; sta diventando completo e intelligente nel suo ruolo e non fa rimpiangere Ronaldo, anzi ha ottime prospettive rispetto agli altri giocatori della Juve».
Durante la sua carriera ha vestito anche la maglia della Sampdoria. Come valuta l’inizio in campionato dei blucerchiati e anche di Audero (ex Juve)?
«D’Aversa è un ottimo allenatore, fa giocare bene le sue squadre. Quest’anno la squadra sembra avere in parte le caratteristiche dell’Atalanta: ti pressano anche in fase di non possesso, rimangono alti e accettano l’1 contro 1 a centrocampo. Sono squadre che fanno della parte atletica una componente importante. Audero era partito male, commettendo errori banali, però ha saputo uscire da quel momento e ora sta facendo molto bene. Rispecchia quanto si dive su di lui, è un giocatore che ha personalità e lo sta dimostrando con performance sempre migliori».
La Lazio ha scelto Maurizio Sarri per ricominciare il percorso dopo l’addio di Simone Inzaghi, che è andato sulla panchina dell’Inter. Da ex biancoceleste, è lui il nome giusto per una piazza come quella?
«Sarri ha un’esperienza da invidiare su tutti gli aspetti: è un allenatore che ha vinto uno Scudetto ed è un nome valido per la piazza della Lazio, che non è facile da gestire. L’ambiente della Lazio è caldo e ti responsabilizza molto durante le partite che giochi, Sarri è lì per cambiare mentalità e ci sta riuscendo. La Lazio ha tanta voglia di diventare una società di élite in Europa e la scelta di un allenatore come Sarri lo conferma».