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LAVAGNA TATTICA – Zenit Juve: le chiavi della partita
A San Pietroburgo la Juve di Allegri dovrà fare gare meno difensive rispetto alle ultime. Ecco perché ci si aspetta qualcosa in più
A San Pietroburgo, la Juve cerca sia la quinta vittoria consecutiva che l’ipoteca del primo posto. Giocherà contro uno Zenit da non sottovalutare, visto che i russi hanno dato del filo da torcere al Chelsea nella prima partita del girone. Davanti al proprio pubblico, vorranno fare sia bella figura che rimanere in lotta fino alla fine per il passaggio agli ottavi di Champions (che sarebbe un vero e proprio miracolo). Come abbiamo scritto, in queste ultime gare abbiamo visto una Juventus ancora piu allegriana di quella che avevamo lasciato nel 2019. I bianconeri hanno quasi rinunciato al controllo del pallone, difendendosi con un blocco medio basso e prolungate fasi di attesa nel tentativo di proteggere la porta di Szczesny. La Juve lo ha fatto con molta piu’ intensità ed attenzione rispetto alle prime gare dell’anno. Sembra che si sta ritrovando quella voglia di difendere di cui aveva parlato Chiellini nella conferenza pre Chelsea.ù
Tuttavia, la Juve deve cercare di migliorare nella gestione del possesso e di essere più dominante con la palla. Non capiterà sempre di segnare al primo tiro in porta o quasi, di conseguenza bisogna essere più continui e brillanti nell’attaccare una difesa schierata. Il rientro di Morata è già una svolta importante. Senza lo spagnolo (e Dybala) , i bianconeri hanno faticato molto nel consolidare il possesso in avanti. Kean fa bene quando può aggredire la profondità ma gli manca totalmente il gioco spalle alla porta. Lo spagnolo può consentire alla squadra di risalire più facilmente e di stanziarsi meglio nella metà campo avversaria. Inoltre, può fare meglio da spalla verso un Chiesa che nelle ultimissime partite ha sofferto da punta centrale, costretto a ricevere da fermo, in basso e circondato da maglie avversarie. Inoltre, anche se ha disputato partite sublimi dal punto di vista difensivo, anche Locatelli è stato poco nel vivo del gioco. Sia nei passaggi totali, sia nei tocchi nella trequarti rivale. Insomma, l’appuntamento di Champions contro lo Zenit conclude il periodo “emergenziale” e può essere lo spunto per valutare la Juve quando deve fare la partita contro un avversario che si difende basso. Per vincere trofei, i bianconeri devono crescere in queste situazioni.