Cagni: «Perdere così non è da Allegri, manca un goleador» - ESCLUSIVA
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Cagni: «Perdere così non è da Allegri, manca un goleador» – ESCLUSIVA

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Intervistato in esclusiva da JuventusNews24, Luigi Cagni ha parlato del momento della Juventus di Allegri, soffermandosi su diversi temi caldi in ottica mercato e non solo

Luigi Cagni, ex tecnico che ha allenato in diverse piazze importanti di Serie A e B come Genoa, Sampdoria, Empoli, Parma, Brescia e non solo, ha parlato in esclusiva con JuventusNews24, soffermandosi sul momento della Juventus di Massimiliano Allegri, dopo la sconfitta in casa con il Sassuolo. Le sue parole.

La Juventus sta attraversando forse il momento più complicato degli ultimi anni. Dopo che Allegri sembrava aver consolidato la difesa, è arrivata l’inaspettata sconfitta in casa contro il Sassuolo. Come analizza la partita dell’Allianz Stadium?
«La sconfitta contro il Sassuolo non è da Allegri, non so cosa sia successo alla squadra. Sono rimasto colpito da questa sconfitta, soprattutto perché un allenatore esperto come Allegri non può prendere un gol all’ultimo minuto in quel modo. Questione di spogliatoio? La devono smettere di dire che lo spogliatoio ce l’ha con l’allenatore quando la squadra sta andando male, perché stanno sbagliando tutti: si sapeva dall’inizio che la Juventus non avrebbe lottato per lo Scudetto quest’anno, perché se non hai un attaccante che fa 25 gol non puoi farlo».

L’addio di Cristiano Ronaldo a campionato già iniziato è stato un brutto colpo per la Juventus, sopratttutto dal punto di vista mentale. Come può la Juventus sopperire alla mancanza di un giocatore che segna più di 20 gol a stagione?
«Alla Juventus manca Cristiano Ronaldo, non sono riusciti a sostituirlo, non so il perché, ma Morata non è l’attaccante che ti segna 25 gol, non lo è mai stato e non sarà mai. La cosa strana è che la squadra prende tanti gol e non è una cosa da Allegri. Se è un problema di reparto? L’importante è che i giocatori difendano insieme: la squadra è lunga, non è compatta in tutte e due le fasi, non è una questione di reparto ma di collettivo. Questo è quello che mi stupisce: che Allegri non sia riuscito a trovare la compattezza che di solito ha».

Guardando la classifica, i punti accumulati da Massimiliano Allegri in questo inizio di stagione sono stati inferiori a quelli di Pirlo e Sarri. È giusto paragonare queste tre annate tra loro?
«Non si possono fare paragoni perché ogni anno ha una storia a sé. Ci sono tantissime situazioni diverse, come il calendario, ma anche giocatori diversi considerato che manca Ronaldo, non si possono paragonare tra loro. I paragoni non esistono nel calcio. I risultati della Juve sono anche frutto degli errori dei singoli, ma non è il problema primario: si vede che è tutta squadra ad essere lunga e non organizzata. È difficile fare risultati importanti se non hai i numeri che contano, non parlo del possesso palla, ma dei gol fatti e quelli subiti. Questi sono i dati da sistemare».

Uno dei reparti che più sta facendo discutere è il centrocampo, può essere questo il motivo per cui la squadra sembra così lunga e disunita nelle due fasi?
«Secondo me la rosa di questa squadra è qualitativa, tutta; tutti i reparti sono qualitativi, ripeto, quello che manca è il goleador. L’alternativa è giocare in modo che tutti i giocatori possano fare gol: se hai 10 giocatori che fanno 10 gol hai risolto, ma è più complicato ovviamente».

In ottica Scudetto, diverse squadre hanno già accumulato un grande distacco dai bianconeri, Milan e Napoli su tutte. Chi vede come favorita per il primo posto quest’anno?
«La mia previsione, lo dico dall’inizio, è che Inter, Napoli e Milan lotteranno per lo Scudetto. Vedremo cosa succederà, ora vedo meglio queste tre squadre che se la giocheranno fino alla fine, non ci sono altre pretendenti per il primo posto».

La Sampdoria non ha avuto un inizio semplice, considerato che ha già affrontato tutte le pretendenti al titolo. Da ex blucerchiato, come giudica l’inizio di D’Aversa, al di là delle difficoltà del calendario?
«Torniamo al discorso del calendario, non è facile giudicare se dopo nove giornate hai già incontrato Milan, Inter, Atalanta, Juventus e Napoli. Direi che mi è piaciuta la squadra nelle prime partite, D’Aversa sta lavorando bene e per me non avrà problemi a ottenere la salvezza, così come il Genoa. È comunque presto per giudicare dopo solo nove partite in cui spesso hai giocato ogni tre giorni».

Si ringrazia Luigi Cagni per la disponibilità e la cortesia dimostrata in occasione di questa intervista

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