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Barzagli: «Allegri vincente nato. La Juve deve ritrovare la sua identità»
Andrea Barzagli, ex difensore della Juventus, ha parlato della situazione dei bianconeri, tra presente e passato
Andrea Barzagli, ex difensore della Juventus, ha raccontato la sua esperienza in bianconero, analizzando anche il match con la Lazio. Le parole ai canali della Serie A.
BBC – «La BBC, a cui va aggiunto Buffon che faceva parte di noi 4, è di fatto cresciuta stando l’uno accanto all’altro, abbiamo appreso reciprocamente. Tra di noi c’è stato subito un gran feeling, pur con differenze importanti di età. Eravamo alla base della squadra, reggevamo la difesa. E visto che in Italia non prendere gol ti dà molte possibilità di vincere, penso che abbiamo fatto un grande lavoro».
LA JUVENTUS – «Storicamente ha sempre avuto grandi squadre, fatte di campioni, e ha nel dna la voglia di non mollare mai e vincere anche le partite sporche. Negli ultimi due anni hanno provato a fare qualcosa di diverso per provare a dare un gioco più divertente. Se vuoi essere spettacolare, però, perdi inevitabilmente un po’ di quella cattiveria. Adesso sono in cerca di un’identità, hanno una rosa importante che può fare molto di più di quanto fatto fino ad ora».
ALLEGRI – «Ci incontrammo la prima volta quando ero un ragazzino aggregato alla prima squadra della Pistoiese. Mi pagò addirittura il parrucchiere, andammo a farci i capelli insieme. E poi me lo ritrovai alla Juve dopo un decennio da allenatore. Lo considero un grandissimo stratega e gestore che non si scompone mai. Euforia o negatività, lui resta sempre uguale. Lo criticano per il gioco, ma è un vincente che ha vinto nel suo modo. Resta sempre se stesso e lo trasmette ai giocatori».
SARRI – «Ha fatto un anno che, per come era l’idea inziale, non si è poi concluso nel migliore nei modi. Non è che con lui la Juve abbia fatto male, alla fine uno scudetto l’hanno vinto, però non si sono lasciati nel migliore dei modi. Lui si sarebbe aspettato di continuare, ma una società di calcio deve prendere delle scelte che alla fine devono essere rispettate. Può darsi che abbia un senso di rivalsa nei confronti della squadra bianconera».
IL MATCH CON LA LAZIO – «Stavolta è una partita che non ha le certezze di quando si affrontavano Sarri e Allegri ai tempi in cui allenavano Napoli e Juve, perché entrambi hanno cambiato panchina e hanno avuto dei momenti di difficoltà, ma entrambi stanno iniziando ora ad andare sulla strada giusta. La sfida ha l’importanza di uno scontro diretto. Non sarà decisiva questa giornata di campionato, ma vincere o perdere darà o toglierà qualcosa».