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Juve Malmoe: poca qualità senza Dybala, ma basta per vincere – ANALISI
Analisi tattica Juve Malmoe Champions League: la partita dell’Allianz stadium analizzata nei dettagli. Le mosse di Allegri e Tomasson
Una gara avara di emozioni e molto povera di contenuti verrà ricordata in modo molto positivo dalla Juve. Il pareggio dello Zenit contro il Chelsea, proprio nei minuti di recupero, ha infatti consegnato il primo posto del girone ai bianconeri, che verosimilmente vorrà dire un ottavo di finale molto più morbido.
Contro un Malmoe molto più coperto e attendista rispetto al match di andata, Allegri ha optato per un 4-3-3 atipico con diverse sorprese tattiche. De Winter ha esordito come terzino destro, mentre Bentancur e Rabiot giocavano a piede invertito. Bernardeschi agiva largo a destra mentre Dybala era il solito tuttocampista.
Con ancora meno qualità del solito in campo, il ruolo di Dybala è stato piuttosto importante. La Joya forse ha inciso poco negli ultimi metri e non si ricordano giocate risolutive in avanti, ma con lui in campo perlomeno la manovra progrediva. C’era un giocatore che con i suoi smarcamenti dava soluzioni di passaggio alla squadra e connetteva i diversi reparti.
Nonostante la supremazia tecnica e di predominio territoriale, le occasioni faticavano ad arrivare. Si è patita in particolar modo la mancanza di qualità tra le mezzali. La Juve voleva fare densità a destra per attaccare a sinistra, ma Bentancur ha faticato molto da mezzala di incursione. Ha sbagliato tanto tecnicamente e rallentava costantemente la manovra. In avanti, per quanto abbiano prodotto la giocata del gol, sia Bernardeschi che Kean hanno fatto pochino, con tanti errori ed imprecisioni.
La situazione è ulteriormente peggiorata nella ripresa dopo l’uscita di Dybala. La Juventus ha perso fluidità di manovra, con reparti più lontani e più difficoltà nel connettere i giocatori. Morata, in coppia con Kean, ha sofferto parecchio. Lo spagnolo si trova in uno stato piscio-fisico non certo buono: è quindi parso discutibile chiedergli un lavoro di cucitura non proprio nelle sue corde in questo momento. Morata ha perso palloni a profusione e sbagliato molto in zona gol. Per disegnare meglio la squadra, Allegri è passato al 4-3-1-2 con Bernardeschi trequartista. La Juve ha usufruito di qualche buona ricezione centrale, ma l’ex Fiorentina non sempre è stato preciso negli ultimi metri. In ogni caso, sono comunque arrivate occasioni, che però Morata e Kean hanno vanificato.
Abbassandosi molto con il baricentro, la Juve ha portato a casa l’1-0. A gara finita, l’urlo più forte dello stadio l’abbiamo però sentito all’annuncio del pareggio dello Zenit.