Giorgetti (La Nazione): «Cosa è cambiato per Vlahovic» - ESCLUSIVA
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Giorgetti (La Nazione): «Vi spiego com’è cambiata la situazione Vlahovic» – ESCLUSIVA

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Angelo Giorgetti, giornalista de La Nazione, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24 dell’affare Vlahovic Juve

Dusan Vlahovic si avvicina a grandi passi verso la Juve. In esclusiva a Juventusnews24, il giornalista de La Nazione Angelo Giorgetti ha inquadrato la situazione relativa all’attaccante della Fiorentina.

Partiamo dall’inizio. Commisso annuncia la volontà di Vlahovic a non rinnovare con la Fiorentina: c’era già qualche promessa o piano B del serbo per il suo futuro?

«Quest’estate ero a Moena a seguire il ritiro. Tutte le notizie, circa il suo rinnovo, erano positive: c’era già una bozza, con cifre molto alte. Ad un certo punto, alla fine del mercato, si è complicato tutto: è arrivata un’offerta dell’Atletico Madrid e lì capimmo che era successo qualcosa. Riuscimmo ad intercettare altre notizie secondo cui, dagli agenti di Vlahovic, era arrivata la risposta che non avrebbero trattato in alcun modo il rinnovo. La Fiorentina fece uscire il comunicato, molto forte, rendendo note le cifre del rinnovo proposto al calciatore: un investimento lordo di 50 milioni di euro, una cifra per la Fiorentina pazzesca, mai offerta in passato. Anche questa proposta non fu neanche presa in considerazione. Già allora ci sembrava chiaro che ci fosse un piano B, perché un giocatore difficilmente rifiuta queste cifre se non ha già un accordo con qualcun altro».

Quali squadre hanno bussato alla porta della Fiorentina oltre alla Juventus?

«Tutti i grandi club si erano mossi per arrivare a Vlahovic: Manchester City, Liverpool, Manchester United, Bayern Monaco, Real Madrid, Barcellona e Psg. La sensazione era che sarebbe andato all’estero, anche per le cifre che vale. Poi dopo, per quanto riguarda le offerte vere, sono arrivati quei 70 milioni dall’Arsenal alla Fiorentina tre giorni fa».

Com’è cambiata la posizione della Fiorentina col passare delle settimane?

«La vera accelerata c’è stata la scorsa settimana. Noi sapemmo sabato che c’era stata, o da parte dell’entourage o da parte del giocatore, questa uscita allo scoperto: “Noi vogliamo soltanto la Juve”. Questa cosa ha creato molti problemi, anche di diverso tipo, alla Fiorentina. La speranza sarebbe stata quella di chiudere questa stagione con Vlahovic, e nel frattempo trovare un accordo per capitalizzare la sua uscita in modo giusto e dignitoso. La Juve sarebbe stata l’ultima delle destinazioni possibili e immaginabili, anche per le recenti cessioni di Bernardeschi e Chiesa, e anche perché il presidente Commisso negli ultimi tempi si è esposto contro la Juve, per tanti motivi. Questo crea un altro problema alla Fiorentina, ossia cedere un giocatore proprio alla Juventus. Dovrà essere affrontato con grande attenzione dal club nella rifinizione finale della trattativa».

E il calciatore? Quali sono stati i suoi pensieri in questi mesi e come ha vissuto questa situazione?

«Lui è un marziano mentalmente. Abbiamo visto quanto sia bravo a giocare a calcio: l’anno scorso ha segnato quanto Cristiano Ronaldo. Da quando Prandelli lo ha schierato titolare, si è preso la Fiorentina sulle spalle. Con tutti i gol che ha segnato, lo scorso anno l’ha salvata lui la squadra. Mentalmente è in grado di sopportare qualsiasi pressione, su questo sono pronto a scommettere. Fra l’altro mi risulta dallo spogliatoio che è sempre stato amatissimo dai compagni, non c’è mai stato alcun tipo di problema nonostante questa vicenda personale. Italiano ha dovuto gestire un fuoriclasse, sapendo questi retroscena ma trattandolo da centravanti titolare. Anche quando è stato preso Piatek, Vlahovic non è mai stato messo in discussione».

È un trasferimento diverso, secondo te, rispetto a quelli di Bernardeschi e Chiesa?

«C’è una differenza: siamo a metà campionato ed è il capocannoniere. Questo è un elemento che fa discutere i tifosi, tanti sono arrabbiati. Vai a rinforzare la Juve… Questo è un elemento d’immagine che va tenuto in considerazione. D’altra parte arrivo a capire Commisso che dice: io ho una società che fattura 75 milioni, dai suoi agenti ricevo soltanto no, io non posso rischiare di perdere un giocatore a zero. Va dato atto a Commisso di aver messo in risalto gli aspetti che non tornano, gli aspetti malati di un calcio che lascia in mano a società che investono sui giovani, li fanno crescere, praticamente zero».

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