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Juve Villarreal: le tre cose che non hai notato
Juve Villarreal: le tre cose che non hai notato del match dello Stadium. Gli episodi curiosi sfuggiti all’attenzione dei più
Juve-Villarreal: le tre cose che non hai notato. Oltre alla clamorosa eliminazione dei bianconeri dalla Champions League, oltre alla traversa di uno sfortunato Vlahovic che avrebbe potuto indirizzare la qualificazione su binari opposti, oltre alla gioia incontenibile dei tifosi del Villarreal nel settore ospiti.
1. Evra e Marchisio infiammano il pre-partita
Nel corso del pre-partita, Patrice Evra e Claudio Marchisio hanno attirato l’attenzione dello spicchio di stadio presente lì vicino a loro con un gesto alquanto singolare. I due ex calciatori della Juventus, infatti, hanno risposto al coro lanciato dai tifosi in curva durante il riscaldamento: «Chi non salta nerazzurro è» hanno intonato i supporters bianconeri. Evra e Marchisio non si sono fatti pregare e hanno iniziato a saltare insieme a tutti i tifosi alle loro spalle.
2. Triplice fischio: lo Stadium ribolle
La Juve crolla nel finale di partita, quando si aveva la netta sensazione che la gara potesse davvero proseguire nei tempi supplementari. E invece in meno di un quarto d’ora si sono spenti definitivamente i sogni di gloria dei bianconeri. La delusione a fine partita è enorme, e i 29mila dello Stadium non sono certo mancati nel sottolinearlo. Subito dopo il triplice fischio di Marciniak i tifosi bianconeri, così speranzosi a inizio partita, non hanno potuto fare altro che sommergere la propria squadra di fischi. Un gesto che dimostra il grande attaccamenti del pubblica alla squadra di Allegri, in un’altra amarissima notte europea.
3. Il grande gesto di Max
Dopo una sconfitta di queste dimensioni la colpa non può che essere ripartita tra tutti i protagonisti, in campo e fuori. Lo sa bene Allegri, che però è ben consapevole anche del fatto che i suoi ragazzi ce l’abbiano davvero messa tutta. Il suo gesto a fine partita è l’ennesima conferma di uno stile proprio di questa società e di un allenatore come Max. Nel momento probabilmente più delicato della sua seconda avventura sulla panchina della Juve, Allegri è andato ad abbracciare uno a uno tutti i suoi giocatori, confortandoli dopo la cocente eliminazione sul prato dello Stadium. Oggi è già un altro giorno: la Juve deve necessariamente alzare subito la testa per non perdere di vista gli obiettivi di una stagione molto complicata.