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Zauri: «La Juve superi la delusione e riparta subito. Ma in estate…» – ESCLUSIVA
Zauri: «La Juve superi la delusione e riparta. Ma in estate mi aspetto questo da parte della società» – ESCLUSIVA
Luciano Zauri è intervenuto in esclusiva ai microfoni di JuventusNews24 per analizzare la situazione in casa Juventus a due giorni dalla clamorosa eliminazione agli ottavi di finale di Champions League contro il Villarreal. Oltre all’analisi dei possibili scenari che potrebbero aprirsi tra campionato e mercato, immancabile un passaggio sull’impresa della Juve Primavera. Di seguito tutte le sue parole.
Avventura in Champions giunta al capolinea per la Juventus, ancora una volta agli ottavi per il terzo anno di fila. Allegri non vuol sentire parlare di fallimento: lei è dello stesso avviso?
«Quando una squadra come la Juve negli ultimi tre anni non riesce a superare gli ottavi è chiaro che ci sia qualcosa che non va e che ci sia una sorta di ridimensionamento rispetto alle passate stagioni, quando anche in Europa si riusciva a competere. Chiaramente non si può essere contenti ma quest’anno, a differenza delle passate stagioni, la Juve non è alla pari delle altre. Sui risultati dei bianconeri hanno anche influito le assenze pesanti che hanno avuto nel corso di questa stagione. Non si può non tener conto di queste tematiche: Chiellini e Bonucci, ad esempio, non si possono mai negare a nessuna squadra».
Cosa non ha funzionato nella gara contro il Villarreal? Abbiamo visto tutto sommato una Juve molto propositiva per una buona parte del match…
«Il calcio vive di episodi: la traversa di Vlahovic è uno di questi. Loro alla prima occasione (rigore concesso da Rugani) hanno cambiato l’inerzia di una partita che fino a quel momento era stata in controllo della Juve. Il secondo tempo è stato un po’ più equilibrato del primo, ma il Villarreal non ha mai dato l’idea di poter far male. Anzi, era basso nella propria metà campo e aspettava come giusto che fosse perchè aveva grande rispetto della Juve. Gli episodi, ovviamente, condizionano le partite».
Lione, Porto e adesso Villarreal: sono a suo modo di vedere tre eliminazioni simili tra di loro?
«È chiaro che il comune denominatore è che la Juve è uscita: nel calcio contano i risultati e oggi siamo qui a giudicare l’uscita da un ottavo di finale di Champions League che sembrava alla portata e lo era probabilmente. Si sa che in tutte le competizioni, dal campionato alle coppe, chi arriva meglio a marzo e aprile riesce poi ad arrivare in fondo. La Juve non è arrivata nel migliore dei modi a questo impegno e lo si è visto».
E adesso come si riparte? Pensa che il risultato maturato con il Villarreal potrà influire anche sulle prossime uscite dei bianconeri in campionato?
«Innanzitutto bisogna capire chi è disponibile e chi no: tra questi ultimi si è aggiunto anche Locatelli. Avere o non avere alcuni giocatori cambia il modo di preparare e approcciare le partite. Non deve essere un alibi, ma è un dato di fatto. Comunque sia ti chiami Juve e tutte le domeniche vai in campo per vincere. Ora c’è da consolidare un quarto posto per poi ripartire dalla Champions l’anno prossimo. Ora la Juve deve azzerare: le critiche ci sono sempre state e ci saranno, ma la Juve non può permettersi di rallentare ancora».
Per fortuna dunque che arriva la sosta, utile a riordinare le idee in vista della volata finale. A proposito: cosa si aspetta dai playoff che attendono gli Azzurri di Mancini? È fiducioso sul fatto che questa Nazionale potrà giocarsi la fase finale dei mondiali in Qatar il prossimo inverno?
«Da italiano non voglio nemmeno immaginare due Mondiali senza italia. Riallacciandomi al discorso di prima, mi auguro che i due difensori della Juve (Chiellini e Bonucci ndr) tornino a disposizione perchè fanno parte di questa Nazionale da molti anni e quello del Qatar potrebbe essere il loro ultimo mondiale. Speriamo che siano presenti ai playoff in modo da poter dare una mano concreta in campo. Non sarà semplice, ma un passo alla volta speriamo di farcela».
Ritornando a parlare di Juve. Sarri e Pirlo non erano riusciti ad andare oltre gli ottavi di finale e la società, a fine stagione, aveva deciso di sollevarli dai loro incarichi: Allegri rischia il clamoroso esonero se non dovesse centrare le prime quattro posizioni?
«Questo non lo so, ma credo che con la scelta di Allegri a inizio stagione accompagnata da una rosa di questo tipo non ci fosse la ferma volontà di dover vincere lo scudetto, perchè obiettivamente il materiale a disposizione di Allegri non è di ultima scelta ma è comunque al di sotto, ad esempio, di quello dell’Inter. A gennaio con l’acquisto di Vlahovic hanno fatto vedere che vogliono fare bene e tornare subito ai vertici, altrimenti non prendi un giocatore come lui. Chi ha scelto Allegri ha fatto benissimo, ha un contratto pluriennale e sono convinto che la Juve a giugno, fermo restando il quarto posto, magari riuscirà ad intervenire sulla rosa, per garantire ad Allegri una squadra diversa rispetto a quella di quest’anno».
Inserendo magari un giocatore come Pogba al posto di Dybala ad esempio?
«Su Dybala c’è un problema non tecnico ovviamente ma di presenza: oggi non si può pensare di affrontare le grandi gare senza i tuoi campioni. Dybala purtroppo anche non per colpa sua ha giocato poche gare rispetto al suo valore, perchè quando c’è o non c’è si vede la differenza. La Juve deve avere un giocatore che stia in campo il più possibile. Pogba? Abbiamo visto qualche anno fa quello che potenzialmente può esprimere in campo, con la sua qualità e la sua fisicità. È un calciatore molto importante e mi auguro per il campionato italiano e per la Juve che lo possa dimostrare in Italia».
Alla Juve servirebbe più un giocatore con le caratteristiche di Pogba o un regista più puro alla Jorginho?
«Io credo che il problema della Juve sia intanto ringiovanire dietro, un centrale forte andrebbe preso. In mezzo al campo entrambi i nomi fatti (Pogba e Jorginho) sarebbero due buonissimi rinforzi, molto dipenderà da come si vorrà giocare, ma entrambi sarebbero perfetti per questa Juventus».
Un occhio ora al campionato, cosa pensa succederà da qui alla fine per la lotta al quarto posto? Questa Juve deve temere un ritorno dell’Atalanta e delle due romane?
«La Juve non guarda solo indietro ma anche avanti. È chiaro che il contraccolpo dovuto all’uscita dalla Champions ci dirà dove può arrivare questa squadra, che secondo me comunque avrà ancora un occhio là davanti. Dietro qualche punto si è creato tra la quarta e le quinte. Le romane sono tornate e il derby di domenica farà una vittima: o uscirà un pareggio o una delle due perderà qualche punto prezioso. La Fiorentina sta facendo un ottimo campionato, stesso discorso vale per l’Atalanta che ha avuto tanti infortuni che hanno fatto sì che rallentasse il suo cammino. La Dea può anche fare un filotto, ma dipenderà dal rientro dei suoi giocatori davanti».
E per lo scudetto? Chi pensa potrà avere la meglio?
«Mai come quest’anno c’è questa lotta a tre che probabilmente andrà avanti fino alla fine. Oggi non vedo una favorita, anche se sulla carta direi l’Inter per un discorso di continuità rispetto alla scorsa stagione. Però il Napoli è tornato alla grande, il Milan continua a giocare bene e a vincere… Tutte hanno il 33% di possibilità di giocarsi lo scudetto».
Da ex allenatore della Primavera del Bologna non può mancare una domanda sulla categoria. In particolare sulla Juve: come giudica il prezioso traguardo raggiunto dai bianconeri in Youth League? Che significato ha per il movimento italiano?
«Ho visto Juve-Liverpool e ho notato una squadra che gioca bene a calcio, quindi complimenti a chi ha organizzato questa formazione, dal mister alla società fino ai ragazzi. È chiaro che a questa squadra se togli due giocatori come Soulè e Miretti cambia molto: quando ti giochi una competizione così importante e aggiungi due giocatori con le loro qualità la Juve cambia completamente forza e lo si è visto in campo. La differenza nel calcio la fa chi sta in campo e non chi è fuori. Complimenti alla Juve e a questi ragazzi che stanno crescendo bene, nella speranza che possano mantenere quello che stanno facendo vedere in Primavera anche in categorie superiori».
Si ringrazia Luciano Zauri per la disponibilità e la cortesia dimostrata in occasione di questa intervista