Conferenza stampa Allegri: «Cancelliamo l'eliminazione in Champions»
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Conferenza stampa Allegri: «Cancelliamo subito l’eliminazione in Champions» – VIDEO

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Conferenza stampa Allegri: le parole del tecnico bianconero alla vigilia di Juve Salernitana, valida per la 30esima giornata di Serie A

(inviato all’Allianz Stadium) – La Juve vuole subito voltare pagina dopo la scottante eliminazione in Champions League per mano del Villarreal. Bianconeri che ripartono dalla Salernitana in campionato.

Nel giorno di vigilia, sabato 19 marzo, Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa alle 14.30 per presentare il match. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.

SALERNITANA – «È diversa rispetto all’andata perché ha fatto buoni risultati. Ha pareggiato col Milan in casa, ha pareggiato col Sassuolo. Gioca sicuramente meglio, è più propositiva. Noi domani dobbiamo subito cancellare l’eliminazione dalla Champions e chiudere questo periodo nel migliore dei modi per cercare di rimanere a 3 punti dall’Inter e giocarsi lo scontro diretto in casa».

MIRETTI O CAMBIO DI MODULO SENZA LOCATELLI – «Devo valutare e scegliere perché stamattina abbiamo provato alcune soluzioni. Ci sono dei rientranti: da Chiellini a Dybala e Bernardeschi che stanno meglio ma, non avendo i 90′ nelle gambe, devo scegliere chi far partire dall’inizio e chi portare in panchina».

LITE DYBALA ALLEGRI – «È semplice, loro mi hanno fatto una richiesta e io ho detto no. Senza nessun problema. Non è successo assolutamente niente, anzi. Poi hanno capito e sono stati bravi. Dopo l’allenamento di stamattina, visto che domani è una partita delicata e veniamo da tante gare sulle gambe, stiamo in ritiro insieme e ci riposiamo. Siamo più sereni e quindi ho chiesto di rimanere tutti insieme appassionatamente. Non c’è stata nessuna discussione. Sono stato giocatore anche io, ogni tanto un po’ di casino ci serve altrimenti diventiamo piatti. L’altro giorno, dopo la partita col Villarreal, prima di addormentarmi ho pensato ‘Porca miseria siamo troppo piatti, bisogna trovare il pretesto per fare casino’. Ringrazio i ragazzi che mi hanno dato l’opportunità».

POST CHAMPIONS – «Non ho da rettificare e chiarire niente. Insieme alla società stiamo costruendo un percorso importante, dove abbiamo messo delle buone basi. Non tutto si può ottenere subito perché ci vuole tanto per costruire. Credo che siamo sulla buona strada e abbiamo trovato una scorciatoia ma per distruggere ci vuole poco. Bisogna stare molto attenti. Siamo passati da una situazione molto pericolosa: il 6 gennaio alle 22.30 eravamo a -10 dall’Atalanta. Lì siamo stati bravi e fortunati, cosa che non ci è capitata col Villarreal. Ora siamo in una situazione buona, e domani abbiamo la possibilità di consolidare il quarto posto e arrivare a giocarci lo scontro diretto con l’Inter a -3, anche se loro hanno una partita in meno. Il 6 gennaio alle 22.30 nessuno se lo aspettava. Ci sono anche le cose positive, non solo quelle negative. L’equilibrio all’interno della Juventus deve regnare, perché per arrivare agli obiettivi non si può salire sulle montagne russe. Mercoledì non eravamo la squadra che poteva vincere la Champions. Dovevamo avere l’ambizione, altrimenti cosa lavoriamo a fare. Giovedì è tutto da rifare, si parlava di fallimento. Voi dovete scrivere giustamente, ma noi dobbiamo mantenere l’equilibrio, essere lucidi. La squadra ha fatto una buona partita e giocato bene: in un ottavo di finale è impossibile creare 12/13/14 palle gol, avevamo avuto meno palle gol con lo Spezia che con il Villarreal. Poi bisogna essere anche un po’ fatalisti, non si può pensare che tutte le ciambelle escano col buco. A volte non escono col buco. È normale che nessuno si aspettava una sconfitta 3-0: al 70′ se a voi veniva chiesto ‘Lo sapete che questa partita finisce 3-0′, chi è che diceva di sì? Nessuno. Però il calcio è questo. Al 68′ nessuno avrebbe detto a Madrid che avrebbe vinto il Real 3-1. Purtroppo il calcio è questo. Poi il positivo è che dopo la sosta avremo tutti i giocatori a disposizione, eccetto Chiesa, McKennie e Kaio Jorge. Rientreranno Alex Sandro e Zakaria, Bonucci, Chiellini, Bernardeschi e Dybala saranno in condizioni migliori. Avremo la possibilità di giocarci le ultime partite con tutta la rosa a disposizione e questo è un vantaggio. Se sbaglio la formazione ho la possibilità di rimediare. L’altro giorno in panchina avevo 5 giocatori, ma non potevo metterli al 60′ perché se fossimo andati al 120′ sarebbero arrivati dopo 3 giorni. Non sono matto: non è che metto Dybala a 10’ dalla fine perché dormo in panchina, ma ho i miei buoni motivi. Poi sbaglio, però è questo. Vi scrivete fallimento perché dalla Juventus si pretende di vincere, poi ci sono valutazioni oggettive e da lì non si può scappare. Io sono abbastanza equilibrato e difficilmente mi faccio spostare nei giudizi, soprattutto sulle valutazioni dei giocatori che ho a disposizione. Poi gli schemi faccio fatica a farli, ma sulla valutazione dei giocatori difficilmente sbaglio».

QUARTO POSTO BASTA PER NON GIUDICARE FALLIMENTO – «Non sono abituato a giudicare. A me quelli che giudicano mi sanno di poco. Devo guardare insieme alla società, perché mi hanno chiamato per questo, per costruire nel giro di 4 anni e cercare di tornare a vincere. Abbiamo accorciato un po’ i tempi, grazie alla società che ha fatto un ottimo mercato di gennaio. Ora faremo delle valutazioni su come andare a migliorare la squadra. Poi, se il quarto posto è un fallimento secondo voi fate bene a scriverlo. A giugno, che la Juve arrivi seconda, terza o quarta è un fallimento. Il vecchio detto dice che a calcio chi vince è un bravo ragazzo, chi perde… Non c’è da spaccare l’atomo, bisogna vincere le partite e portare a casa gli obiettivi, partendo dalla valutazione su quello che abbiamo a disposizione. Noi dobbiamo farlo, voi giustamente fate il vostro lavoro e ogni tanto fanno bene le vostre critiche. Ora intanto cerchiamo di battere la Salernitana, che non è facile perché Nicola è un osso duro e sta facendo un buon lavoro poi vedremo. L’ambizione deve essere quella di giocarsi lo scontro diretto con l’Inter a -3, anche se loro hanno una partita in meno. Visto che il 6 gennaio alle 22.30 eravamo a -10 dal quarto posto, questo sarebbe importante».

IDEE GIA’ CHIARE SUI GIOCATORI CHE RESTERANNO – «Un mio ex allenatore, a cui sono molto legato tanto lo sapete tutti, che mi diceva che se a gennaio/febbraio non conosco la squadra e la squadra non ha ancora capito quello che deve fare vuol dire che abbiamo buttato via 8 mesi di lavoro. Con la società sappiamo benissimo, abbiamo le idee chiare e la stessa linea perché ci confrontiamo tutti i giorni, ma ora questo non conta. Per me contano questi giocatori, a cui non dobbiamo rimproverare niente e sono orgoglioso di loro. Abbiamo 9 partite, speriamo diventino 11 con la Coppa Italia, e dobbiamo dare il massimo: poi dove si arriva si traccia una linea. Le valutazioni sui giocatori non le cambio strada facendo. Può fare un anno meglio, un anno peggio: siamo esseri umani, tutti abbiamo le nostre problematiche. Abbiamo un gruppo granitico e guai a chi tocca i ragazzi, perché si son messi tutti a disposizione. Giocatori che era da tanto che non giocavano, hanno fatto 10 partite di seguito, sono stati lì attaccati alla partita. È una questione di carattere, che rispecchia quello della Juventus. Ora bisogna mettere da parte tutto e pensare a queste 9 partite. Prima di tutto a questa perché non mi vorrei rovinare la sosta, poi penseremo alle altre. Capisco che questa eliminazione della Juventus da un lato scrivete fallimento, dall’altro vi dispiace perché siete tristi anche voi. Siete usciti dalla Champions anche voi: vi piaceva andare a Monaco, andare due giorni fuori (ride ndr). Siamo dispiaciuti anche noi per voi. Domani ci sarà lo stadio pieno anche, deve essere una bella giornata. I tifosi sono stati meravigliosi, poi per il dispiacere alla fine hanno fischiato. Domani per la prima volta giochiamo alle 15, deve essere bella».

GESTIRE L’IMPREVISTO E PAURA DI UNO SCOLLAMENTO DOPO LA “LITE” – «Loro non lo sapevano che non potevano ottenerlo, se no non me la chiedevano. Non sono matti. Per quanto riguarda l’imprevisto, mi son riguardato gli ultimi 10′ minuti fino al 2-0. Dall’1-0 al 2-0 la squadra aveva ripreso a giocare con ordine, poi loro sono tornati avanti una volta e da una spizzata han fatto gol e lì siamo stati disattenti. Nel secondo tempo sono venuti avanti due volte, una volta sul rigore e una volta da calcio d’angolo. Purtroppo succedono queste cose. La squadra fino al 2-0 è stata in partita, anche dopo l’1-0 è stata ordinata. Forse non avevamo più le forze, la lucidità, però non ci siamo buttati in avanti subito e rischiato contropiedi. Per 8 minuti abbiamo tenuto la palla cercando con lucidità di fare l’1-1. Non sono preoccupato, l’unica cosa che ho chiesto ai ragazzi è di smaltirla. Non si può stare a piangere sul latte versato, ormai è finita. La fortuna e la bellezza del calcio è che domani abbiamo la possibilità di rifarci subito».

CREDERE NELLA SQUADRA – «Come spesso ha detto il presidente, per costruire ci vuole tempo. Con il mercato di gennaio e il lavoro che stiamo facendo, abbiamo accorciato i tempi della costruzione. Sono contento di come stiamo lavorando e di come stiamo facendo. Ogni anno, per un motivo o per l’altro, la squadra va modellata, sistemata, con lucidità e senza farsi prendere dalle cose di pancia. Ossia perdi col Villarreal e tutto diventa non buono. No. Come non era tutto da buttare all’inizio quando eravamo in ritardo in classifica, non andava tutto al 100% quando abbiamo fatto tanti risultati e non lo è dopo un’eliminazione in Champions. Siamo tutti d’accordo su questo e io ho fiducia in questa squadra perché ha margini di miglioramento. È normale che ogni anni le squadre vanno sistemate ma su questo siamo in linea con la società, assolutamente».

ARTHUR PROSPETTIVE DI TITOLARITA’ – «Domani gioca, ultimamente gioca sempre. È migliorato e cresciuto. Veniva da sei mesi di inattività, c’era bisogno di tempo per metterlo in condizione e inserirlo in un momento dove la squadra aveva bisogno di altri giocatori. C’era bisogno di più compattezza, di più solidità. Ci sono vari passaggi per costruire una squadra e tutto quello che c’è da costruire nella vita. Non è che domani tutto è costruito. Ci vogliono pazienza e tempo, credo che siamo sulla buona strada».

E’ QUESTO IL VALORE DELLA JUVE – «Come ha detto Arrivabene, l’obiettivo minimo della Juventus è l’ottavo di finale per poi andare avanti perché ti consente di avere la possibilità di vincere. Se non giochi l’ottavo di finale la Champions non hai neanche possibilità di vincerla. Il minimo poi è il quarto posto. Tenendo conto delle difficoltà avute all’inizio, l’ambiente ha poi ritrovato fiducia e un modo di lavorare diverso rispetto a prima. Ora siamo in una situazione in cui bisogna fare un passetto alla volta. Arrivare il 3 aprile a giocarsi il 3^ posto con l’Inter è già un buon successo. Poi mancano 8 partite, chiaro che non bisogna dare giudizi assoluti. A fine anno ne vince una e le altre perdono. Arrivare secondi, terzi o quarti cambia poco. È vero che non siamo in lotta per lo Scudetto, per questo dobbiamo consolidare il quarto posto. Per una squadra abituata a vincere gli Scudetti, il pericolo di non arrivare tra le prime 4 è alto, e c’è stato. Ci siamo allontanati dalle prime 4. Il lavoro fatto dal 6 gennaio in termini di risultati ad ora è buono, ma non abbiamo fatto ancora nulla perché bisogna fare ancora tanti punti per arrivare tra le prime 4 perché l’Atalanta è lì, la Roma è lì, la Lazio è lì, la stessa Fiorentina. Per costruire ci vuole più tempo, non si può fare in un mese».

VALUTA I GIOCATORI DIFFIDATI IN VISTA DELL’INTER – «No non le valuto perché domani bisogna vincere. Poi in base a quelli che saremo a disposizione giocheremo con l’Inter».

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