Tardelli: «La Juve non farà come il Milan. Sul mercato prenda Perisic»
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Tardelli: «La Juve non farà come il Milan. Sul mercato prenda Perisic»

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Marco Tardelli, ex centrocampista della Juve, ha analizzato la situazione in casa bianconera tra mercato e futuro

Marco Tardelli ha analizzato la situazione della Juve alla Gazzetta dello Sport.

ADDIO DYBALA«Sono scelte. Forse ha chiesto cifre che la Juve non poteva sostenere. Per essere sinceri, è da tanto che non fa cose brillantissime, come tutti i suoi ex compagni. Però non m’è piaciuto il modo in cui si sono lasciati. Nel calcio di oggi comandano i soldi, succede, ma ci voleva più chiarezza. E lui non poteva restare più alla Juve: non ho sentito Allegri chiedere che restasse…».

POGBA – «Giusto. Può dare ancora moltissimo, a 29 anni è all’apice fisico e mentale. A Manchester non ha fatto grandi cose, ma nella Juve di Allegri sì. Forse non si sentiva a
casa come alla Juve».


DI MARIA O PERISIC – «Io prenderei subito Perisic che conosce alla grande il campionato italiano. Ma se fossi l’Inter me lo terrei stretto. Di Maria viene dal Psg e da un campionato vinto prima di cominciare».

RICOSTRUIRE COSI’ – «Si perché la Juve non ha più tempo di aspettare. Ha alcuni giovani, ha preso Vlahovic, ma ora deve vincere. Non è il Milan che ha potuto permettersi di costruire. E comunque la svolta è stato Ibra che ha cambiato tutto e trasformato uno spogliatoio timido in uno spavaldo, aiutando la crescita di Tonali, Leao, Tomori, Kalulu. Il Milan ha visto anche Maignan: bravo Maldini. Ha avuto coraggio. La Juve non se lo può permettere».

ALTRO COLPO A CENTROCAMPO – «Jorginho potrebbe essere un bel colpo con Pogba. Però lui e Paredes, per fare un altro nome, sono ragionieri, danno ordine, ma non veri registi. La verità è che il nostro calcio era bello e internazionale, ora non più».

CHAMPIONS LONTANA – «No. Può succedere di tutto, la Juve può vincere la Champions, il Milan far bene, ma è dura. Quest’anno soltanto l’Inter s’è avvicinata, ma il Liverpool di Anfield
sarebbe stato diverso se non avesse vinto a San Siro».


VLAHOVIC – «È diverso dalla Fiorentina, dove tutti giocavano per lui. All’inizio la squadra lo ha aiutato, poi, dopo la sconfitta con l’Inter, c’è stato un calo di motivazioni. È successo qualcosa. Vlahovic da solo non può vincere. Neanche Ronaldo. Neanche Maradona senza
Careca e Giordano. Neanche Messi senza Xavi e Iniesta».


TENERE PIRLO – «Certo. Ma anche queste sono scelte. Pirlo andava aiutato e accompagnato, era giovane».

ADDIO MAROTTA – «Ah, perderlo è stato un errore. Lo dico da sempre».

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