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Vlahovic solo e mal servito: alla Juve è già scoppiato il caso? Cosa dicono i numeri
Vlahovic solo e mal servito: alla Juve è già scoppiato il caso dopo poche settimane dall’inizio della stagione? Cosa dicono i numeri
La serataccia di Champions League contro il Benfica, che ha portato la formazione di Allegri al secondo ko consecutivo nella massima competizione europea, ha messo in evidenza tutti i limiti e le difficoltà di un gruppo che ad oggi fatica a proporre gioco e occasioni da rete. In una situazione di questo tipo anche gli attaccanti faticano a trovare la via della rete. È il caso di Vlahovic che, dopo i primi positivi mesi in maglia bianconera, sta riscontrando ora parecchie difficoltà nel lasciare il proprio segno.
Se da un lato c’è una squadra che allo stato attuale non è in grado di metterlo nelle condizioni di poter quantomeno risultare pericoloso, l’altro lato della medaglia mostra un Vlahovic spesso isolato e fuori dal gioco, talvolta frettoloso e pasticcione con il pallone tra i piedi. L’ambiente in questo momento non aiuta certamente, ma da uno come lui è lecito aspettarsi qualcosa di più, magari anche nella leadership trascinando lui stesso la squadra nei momenti più bui.
I numeri in questa primissima parte di stagione sono in questo senso eloquenti sullo status del serbo. I 4 gol segnati in cinque partite di campionato giocate (il bottino resta identico anche se si aggiungono le due uscite in Champions League) raccontano di un Vlahovic che sì non ha perso il vizio del gol ma che sembra quasi incapace di incidere nelle azioni. Sulle quattro reti messe a segno, infatti, ben tre sono arrivate su palla inattiva (rigore col Sassuolo e le due punizioni con Roma e Spezia) e soltanto una dagli sviluppi di un’azione di squadra (alla prima giornata contro il Sassuolo).
La risalita della Juventus, che sarà molto lenta e inevitabilmente parecchio tortuosa, passa anche dal contributo in zona gol di Vlahovic: il serbo è chiamato ora a trascinare la Vecchia Signora.