IL PERSONAGGIO - Di Maria flop, la Juve affonda tradita dal Fideo
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IL PERSONAGGIO – Di Maria flop, la Juve affonda tradita dal Fideo

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Di Maria flop in Monza-Juve: l’uomo del riscatto bianconero è stato tra i peggiori della debacle brianzola

Doveva essere la sua partita, quella del riscatto personale e automaticamente anche di una Juventus che mai come ora ha assoluto bisogno di aggrapparsi ai suoi uomini cardine per uscire fuori da un momento difficile. E, invece, Angel Di Maria ha dato tutto meno che una mano, complicando anzi il pomeriggio dei bianconeri in quel di Monza, dove è arrivata la prima sconfitta in campionato, storica se si pensa che i brianzoli con il gol di Gytkjaer hanno conquistato i loro primi tre punti nella massima serie, primi anche per Raffaele Palladino da tecnico di una squadra professionista.

L’espulsione del Fideo, arrivata dopo poco più di mezz’ora per una gomitata ai danni di Izzo, è stata una vera e propria follia, un attimo in cui l’argentino ha staccato la spina reagendo alle provocazioni dell’avversario, che altro non aspettava che una reazione di quello che era l’uomo più pericoloso della Vecchia Signora. Il rosso, prontamente tirato fuori da Maresca, è stato meritato e ora il numero 22 rischia una lunga squalifica, anche se tutto dipenderà dalle parole pronunciate verso il direttore di gara dopo essersi visto sventolare sotto il naso il cartellino. Un flop che è inevitabilmente costato caro alla Juve, che da lì in poi ha faticato ancor di più a creare vere e proprie palle gol. Nessuno in grado di poter saltare l’avversario e creare la superiorità numerica necessaria a presentarsi con pericolosità dalle parti di Di Gregorio, rimasto inoperoso a differenza di Perin, che ha dovuto invece raccogliere un pallone dal sacco che pesava come un macigno.

E così, alle soglie della pausa per le Nazionali, in casa bianconera si respira tutt’altro che un’aria di entusiasmo. L’ex PSG partirà sicuramente per raggiungere il ritiro della sua Argentina. Quella che, ormai temono quasi tutti i tifosi, sia la vera ragione per la quale il 34enne ha preferito un altro anno in Europa ad alti livelli piuttosto che un ritorno a casa nella sua Rosario. Ora sta a lui smentire queste voci e dare una scossa a tutto l’ambiente.

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