Manna: «La Juve punta sulla Next Gen, c’è euforia. Lo Stadium…»

Manna: «La Juve punta sulla Next Gen, c’è euforia. Lo Stadium…». Le parole del manager del progetto giovanile

Manna, manager della Juventus Next Gen, ha concesso un’intervista a JTV per parlare del progetto giovanile bianconero e non solo.

NEXT GEN DAY – «Dobbiamo essere orgogliosi e dobbiamo ringraziare la società di questa possibilità. Capita a pochi, forse a nessuno di poter giocare in una intera carriera di giocare in uno stadio come quello della Juventus, l’Allianz Stadium. Questo sottolinea la forte volontà della società di valorizzare il progetto Next Gen, di renderci partecipi, focalizzati sull’obiettivo che vuole perseguire. Siamo veramente contenti».

ATTESA PER LO STADIUM – «Alcuni hanno esordito. C’è euforia e infatti bisogna un po’ frenarla. Sono settimane che sono molto galvanizzati da questa cosa. E’ una esperienza unica. Lo sono loro, lo staff, l’ambiente, chi ci ha aiutato più persone possibili allo stadio. E’ veramente bello»

DA UNDER A NEXT GEN – «C’è stata una evoluzione. La squadra aveva una età media inferiore di quella Under 23. Col progetto Next GEn vogliamo valorizzare tutti quei ragazzi che anche dopo il passaggio in seconda squadra fanno un percorso fuori, un percorso che li forma, gli permette di giocare in campionati di Serie A e Serie B, come stanno facendo Ranocchia e Di Pardo e come ha fatto Fagioli l’anno scorso. Per noi è importante che tutti i ragazzi riescano a seguire la propria strada. E’ bello che possano farlo in Juventus, non è sempre possibile: c’è chi matura prima e dopo, chi ha bisogno di un tipo di percorso e chi può farlo direttamente come Miretti e Soulé in questa stagione. Abbiamo un occhio di riguardo su tutti quelli che sono i nostri ragazzi. E’ importante, quindi, che tutti insieme si vada nella stessa direzione. Questo progetto penso lo valorizzi ulteriormente».

LA STAGIONE FIN QUI – «Quando si inizia una nuova stagione con una squadra come la nostra che è in evoluzione devi trovare una identità di squadra. E per trovarla ci vuole del tempo. Ogni anno partiamo sì bene, ma non benissimo. Ci fermiamo, rallentiamo, ci sono delle dinamiche da comprendere e capire per i giocatori, l’allenatore che quest’anno è nuovo. Abbiam sempre lavorato bene, consapevoli di aver un gruppo molto determinato, con grande identità, con dedizione, voglia di lavorare e sacrificio. Col tempo abbiamo fatto una serie di risultati che hanno valorizzato il lavoro fatto ad inizio stagione. Ora bisogna lavorare più forte per consolidare quanto fatto, altrimenti non vale nulla. Non ci poniamo obiettivi, se non cresce e migliorare e lavorare sempre in proiezione futura».

BRAMBILLA – «Mister Brambilla è stata la nostra prima ed unica scelta nel momento in cui mister Zauli è andato a provare un’esperienza diversa. E’ una persona che aveva fatto tanto settore giovanile tanta formazione, lavorando con giovani di grande qualità, dominando campionati Primavera . Ha subito percepito il nostro progetto, la nostra volontà, la bontà di quello che volevamo fare. Non ha fatto troppe domande, si è calato nella realtà come un veterano. Siamo molto contenti ad oggi. Stiamo lavorando bene. Potrà crescere come allenatore e potremo crescere tutti insieme, sempre proiettati al futuro».

GLI OBIETTIVI – «Dobbiamo insegnare ai ragazzi che quando si indossa la maglia della Juve si gioca per vincere. Poi si può anche perdere nella nostra realtà perché stiamo crescendo e dobbiamo sbagliare perché sbagliando si cresce. Però non dobbiamo accettare la sconfitta come un alibi o semplicemente con un percorso. Dobbiamo sempre reagire, provare a vincere tutte le partite con quelle che sono le caratteristiche che abbiamo. Questa è una squadra che ha forte carattere identitario di cui siamo orgogliosi. Sono sicuro che potremo far un buon campionato e un buon percorso in Coppa Italia che è già virtuosa».

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